Coronavirus: Elon Musk, amministratore delegato di Tesla, si dice pronto a produrre ventilatori per far fronte alla carenza di queste attrezzature negli ospedali.
In questo periodo di emergenza coronavirus, gli ospedali stanno facendo fronte a carenze di posti letto nei reparti di terapia intensiva e a un’alta domanda di ventilatori per la respirazione.
Sappiamo infatti che il Covid-19 è una malattia che attacca i polmoni e, per molti casi gravi, la necessità di utilizzare macchinari che aiutino la respirazione dei pazienti nella fase più acuta è stringente.
Elon Musk, amministratore delegato di Tesla, ha dichiarato di essere pronto a produrre ventilatori per la respirazione, qualora fosse necessario. L’imprenditore così risponde alle polemiche subite per essere contravvenuto alle misure di contenimento del virus mantenendo operativo lo stabilimento Tesla a Fremont, dove dilaga l’allarme Covid-19.
Coronavirus, Tesla produrrà ventilatori se necessario
Elon Musk, amministratore delegato dell’azienda automobilistica Tesla, ha dichiarato che in caso dovesse esserci una carenza di ventilatori negli ospedali in USA, la sua azienda non esiterebbe a mettersi subito all’opera per aiutare la comunità.
Secondo Musk, del resto, per Tesla produrre ventilatori non risulterebbe troppo complicato. Lo ha dichiarato pubblicamente con un post su Twitter: “I ventilatori non sono difficili da realizzare ma non possono essere prodotti all’istante”. Tesla quindi si dice pronta per far fronte alla produzione di ventilatori per rispondere all’alta domanda di questa strumentazione nel periodo di crisi che stiamo vivendo.
Tesla makes cars with sophisticated hvac systems. SpaceX makes spacecraft with life support systems. Ventilators are not difficult, but cannot be produced instantly. Which hospitals have these shortages you speak of right now?
— Elon Musk (@elonmusk) March 19, 2020
A fare da monito è la situazione di emergenza che si sta verificando in Italia, dove i medici stanno denunciando una mancanza di macchinari ospedalieri, soprattutto al Nord, poiché la maggior parte delle terapie intensive risultano oberate di pazienti. Poiché la crescita del virus sta dilagando anche gli Stati Uniti, si teme che anche loro possano presto averne bisogno.
Coronavirus, Elon Musk e la polemica per gli stabilimenti Tesla aperti
La mossa di Musk di produrre ventilatori in caso di carenza è una conseguenza alle polemiche che aveva subito di recente. L’imprenditore era stato infatti criticato per la sua decisione di tenere aperto lo stabilimento di Tesla a Fremont, dove l’allarme coronavirus riecheggia in tutta la contea. Per questo, in risposta alla domanda di un redattore di FiveThirtyeight, l’imprenditore sudafricano ha dichiarato senza esitare che lui e la sua azienda sono “pronti a realizzare dei respiratori in caso di carenza”.
Il Ceo di Tesla giorni fa aveva riferito ai suoi dipendenti che lo stabilimento nella contea di Fremont sarebbe rimasto operativo, dato che le attività dell’azienda vengono considerate un business “essenziale” e non rientrano a suo avviso nelle misure di contenimento messe in atto dalle autorità locali per ridurre le possibilità di contagio. Musk aveva comunque fatto sapere ai suoi dipendenti che chi fosse malato o avesse problemi ad andare a lavoro poteva restare a casa.
Ora però ha fatto un piccolo passo indietro in tal senso. Per quanto riguarda il funzionamento dello stabilimento di Fremont, infatti, Musk ha annunciato che Tesla è pronta a ridurre il numero di dipendenti presso la struttura a circa 2500 unità. Questa misura certo non risulta definitiva per limitare il contagio da Covid-19, ma risponderebbe minimamente all’esigenza di far sì che i dipendenti possano garantire il distanziamento sociale ed evitare la diffusione della malattia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA