A partire da dicembre il coronavirus era già presente a Milano e Torino
Ora è una certezza: il coronavirus circolava in Nord Italia già dal 2019. Lo conferma l’Istituto Superiore di Sanità, che ha analizzando le acque di scarico di Milano e Torino ha scoperto la presenza del virus sin da dicembre. L’emergenza nazionale per COVID-19 fu dichiarata dal governo Conte il 31 gennaio 2020.
Coronavirus a Milano e Torino già nel 2019
Era un sospetto diffuso ma ancora non confermato. Adesso è una certezza: il coronavirus era in Italia già alla fine dell’anno scorso, da dicembre 2019. Lo ha scoperto uno studio, ancora in via di pubblicazione, dell’ISS. Risultati simili sono stati rilevati in Spagna e Francia, altri due Paesi europei particolarmente colpiti dalla pandemia.
Lo studio dell’ISS ha preso in esame 40 campioni di acqua reflua, raccolti da ottobre 2019 a febbraio 2020, più altri 24 campioni di controllo per escludere la presenza del virus in un periodo antecedente (settembre 2018-giugno 2019).
Utilizzando i campioni come indicatori spia della presenza del virus, le ricercatrici hanno potuto concludere che il coronavirus circolava in Italia già da dicembre dell’anno scorso.
ISS conferma: coronavirus circola in Italia dall’anno scorso
Così ha spiegato Giuseppina La Rosa, del Reparto di Qualità dell’Acqua e Salute del Dipartimento di Ambiente e Salute dell’Istituto Superiore di Sanità: “Dal 2007 con il mio gruppo portiamo avanti attività di ricerca in virologia ambientale e raccogliamo e analizziamo campioni di acque reflue prelevati all’ingresso di impianti di depurazione”.
“I risultati, confermati nei due diversi laboratori con due differenti metodiche, hanno evidenziato presenza di Rna di SARS-CoV-2 nei campioni prelevati a Milano e Torino il 18 dicembre 2019 e a Bologna il 29 gennaio 2020”, commenta La Rosa.
I campioni di ottobre e novembre, ha aggiunto La Rosa, hanno invece dato esiti negativi. Lo studio è stato condotto insieme a Elisabetta Suffredini del Dipartimento di Sicurezza Alimentare, Nutrizione e Sanità pubblica veterinaria.
Il fatto che il coronavirus sia stato trovato nei campioni di dicembre, tuttavia, non prova che questi casi abbiano portato alle principali catene di trasmissione “che hanno portato poi allo sviluppo dell’epidemia nel nostro Paese”, ha precisato Luca Lucentini, direttore del Reparto Qualità dell’Acqua.
Ma fornisce comunque nuova spinta a vecchi interrogativi: una tempestiva allerta internazionale e un monitoraggio più attento sul fronte italiano quante vite avrebbero salvato?
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