Secondo uno studio della Deutsche Bank, da quando è iniziata l’emergenza coronavirus soltanto i venti top club europei finora avrebbero fatto registrare mancati incassi per oltre 7 miliardi.
Il mondo del calcio sta cercando di ripartire in tutti i modi dopo lo stop arrivato a causa dello scoppio dell’emergenza coronavirus. Dopo che la Bundesliga è tornata in campo, adesso anche la Serie A sta cercando di capire come riprendere al pari della Liga e della Premier.
Stagione conclusa invece in Francia e, con ogni probabilità, anche in Belgio, Olanda e Scozia. Una sorta di tsunami che ha travolto il pallone, con le Coppe che riprenderanno ad agosto e gli Europei slittati al 2021.
In questo scenario, dove non mancano le incognite riguardanti cosa potrebbe succedere in caso di una violenta seconda ondata del COVID-19, uno studio della Deutsche Bank ha provato a ipotizzare quelle che già sarebbero le perdite fatte registrare dai soli Top 20 club europei.
I numeri snocciolati dall’istituto di Francoforte fanno paura: nell’ipotesi che questa stagione possa essere portata a termine ma con anche la prossima da disputare a porte chiuse, per i venti top club ci potrebbe essere una perdita complessiva superiore ai 7 miliardi.
Guardando solo i quattro club italiani presenti nello studio (Juventus, Inter, Roma e Napoli), tra questa e la prossima stagione gli ammanchi complessivi potranno sfiorare l’esorbitante cifra di 1 miliardo.
Calcio: perdite miliardarie a causa del coronavirus
Partendo dai dati snocciolati dal Football Money League di Deloitte, la Deutsche Bank ha realizzato un report dove viene calcolato il possibile impatto del coronavirus sulle finanze dei venti top club europei.
Secondo l’istituto tedesco, per quanto riguarda l’attuale stagione 2019-2020 si prevede per i venti club un calo del fatturato compreso tra il 13% e il 30%. Rapportando il dato ai 9,3 miliardi di incassi totali del 2018-2019, si stima di conseguenza una diminuzione tra gli 1,2 miliardi e i 2,7 miliardi.
Nel dettaglio, lo stop di inizio marzo avrebbe provocato già in questi mesi una contrazione compresa tra il 10 e il 30% per quanto riguarda gli incassi derivanti dai diritti televisivi, con la forbice che sarebbe la stessa delle mancanze riguardanti gli sponsor, mentre l’ultima voce è quella riguardante i rimborsi e i mancati incassi derivanti dallo stadio.
Per quanto riguarda la prossima stagione, tutto dipenderà se le partite verranno disputate a porte chiuse oppure se sarà consentito l’accesso al pubblico sugli spalti.
Se i tifosi potranno, seppure in minor numero, tornare sugli spalti le perdite per i venti club sarebbero tra il 4 e il 13% dei ricavi e quindi tra 330 milioni e gli 1,1 miliardi.
Se invece anche nel 2020-2021 sarà necessario tenere le porte chiuse a causa del coronavirus, gli ammanchi sarebbero tra il 27 e il 48% e tradotto in soldoni tra i 2,5 e i 4,4 miliardi.
Nella peggiore delle ipotesi, secondo lo studio della Deutsche Bank per i venti top club del calcio europeo tra questa e la prossima stagione ci potrebbe essere una perdita complessiva superiore ai 7 miliardi.
Per quanto riguarda le italiane, secondo il report la Juventus rischierebbe perdite tra i 65 e i 140 milioni nel 2019-2020 e tra i 15 e i 55 milioni e tra i 120 e i 215 milioni nel 2020-2021. In totale, lo scenario peggiore vedrebbe un ammanco totale pari a 355 milioni.
Non va meglio all’Inter con un salasso massimo di 280 milioni, che per la Roma sarebbe di 160 milioni e per il Napoli di 130 milioni. Con lo scenario peggiore, solo questi quattro club nostrani avrebbero quindi una perdita complessiva di 925 milioni.
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