Barack Obama ha predetto il coronavirus nel 2014? L’ex presidente USA sei anni fa mise in guardia su una pandemia futura, proponendo un fondo d’emergenza per farsi trovare preparati.
Anche Obama ha predetto il coronavirus? Nel 2014 l’ex presidente degli Stati Uniti mise in guardia la nazione sulle pandemie future, proponendo un fondo d’emergenza per non farsi trovare impreparati.
Si tratta dell’ennesima presunta profezia sul coronavirus riemersa nelle ultime settimane, dopo quelle di Bill Gates.
Indizi che convergono nella stessa direzione e che fanno sorgere lo stesso dubbio: questa pandemia poteva essere evitata se avessimo dato ascolto alle previsioni di personaggi potenti e lungimiranti?
La profezia di Obama nel 2014: “Ci sarà un’epidemia globale”
Nel 2014 l’allora presidente USA Barack Obama lanciò l’allarme pandemia e chiese interventi per rafforzare il sistema sanitario. Era il 2 dicembre e Obama intervenne a Bethesda, nel Maryland, chiedendo di mettere da parte un fondo di emergenza per combattere le epidemie. Epidemie come quella di coronavirus che sta tenendo ostaggio tutto il mondo da gennaio.
Queste le sue parole in quell’occasione:
“Arriverà il giorno in cui una malattia si diffonderà per via aerea e sarà letale. Per affrontarla in modo efficace dovremo avere le infrastrutture necessarie, non solo nel nostro Paese ma in tutto il mondo. Così potremo isolarla e combatterla in tempi rapidi. Se dovesse diffondersi una nuova influenza come la spagnola, da qui a dieci anni, saremmo in grado di controllarla”
Il piano di Obama: 6 milioni per il sistema sanitario
Già un mese prima Obama avanzò la proposta di investire circa 6 miliardi di dollari nella sanità per combattere possibili focolai di Ebola, che in quel periodo rappresentava una minaccia concreta. 4 miliardi sarebbero stati utilizzati per una risposta immediata all’emergenza e i restanti per controllare l’evoluzione dell’epidemia. Tra le spese inoltre sarebbero rientrate quelle per i dispositivi di protezione individuale, di cui è stata lamentata la scarsa reperibilità proprio in queste settimane. Tuttavia, la proposta fu bocciata dai Repubblicani al Congresso che non ritennero necessario un intervento così massiccio.
I politici all’epoca non considerarono fondamentale il rafforzamento del sistema sanitario, visti i pochi casi di Ebola registrati negli Stati Uniti. L’epidemia scoppiò in Africa occidentale nel 2014 e si spense nel 2016 con 28.600 contagiati e 11.325 morti secondo i dati ufficiali. Negli USA arrivò a settembre ma solo 12 persone contrassero il virus e solamente 2 non guarirono.
Nonostante le parole di Obama di 6 anni fa, il presidente Donald Trump ha più volte sottolineato come il suo Governo abbia ereditato un “sistema danneggiato” con pochi strumenti per fronteggiare un’emergenza come quella scatenata dal coronavirus.
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