Coronavirus, anziani a rischio: nuovi limiti alle visite in ospedale e case di riposo

Isabella Policarpio

05/03/2020

Nuove misure di prevenzione contro il coronavirus, soprattutto per i soggetti più deboli: gli anziani e gli ammalati. Vietate o limitate le visite in molti reparti ospedalieri, nelle case di riposo e in carcere. È vietato anche accompagnare in pronto soccorso un parente o un amico.

Coronavirus, anziani a rischio: nuovi limiti alle visite in ospedale e case di riposo

Il coronavirus sta limitando fortemente le nostre interazioni sociali, questo per evitare la diffusione del contagio. Le misure sanitarie di prevenzione da rispettare sono molteplici, ma come bisogna comportarsi nei confronti degli anziani? Le persone di una certa età sono quelle più esposte al rischio di contrarre il coronavirus e di sviluppare delle complicazioni, per questo le Autorità sanitarie, congiuntamente al Governo, hanno stabilito precise misure da rispettare nei confronti degli anziani, e in generale verso le persone malate e con difese immunitarie basse.

Per prevenire il contagio, le visite negli ospedali, nelle case di riposo e in carcere subiranno delle limitazioni. Inoltre chi accompagna un parente in pronto soccorso ha l’obbligo di non sostare nella sala d’accoglienza, salvo diversa indicazione del personale sanitario.

Contro il coronavirus limitare le visite in ospedale e case di riposo

Il decreto ministeriale del 4 marzo 2020 ha introdotto diverse misure sanitarie e di prevenzione, alcune di esse dedicate agli anziani, i soggetti che più facilmente incorrono in complicazione se contraggono il coronavirus. Qui si invita il personale medico-sanitario di ospedali, cliniche private e case di riposo a limitare le visite di parenti e amici, al fine di restringere le possibilità di contagio della COVID-19. Se la struttura lo ritiene necessario, le visite possono anche essere vietate, soprattutto se le persone ricoverate sono particolarmente fragili e non autosufficienti.

Vietato fare da accompagnatore in pronto soccorso

Le misure di sicurezza e prevenzione riguardano anche il Pronto soccorso. Fin da subito le Autorità hanno invitato chi pensa di essere stato contagiato a non recarsi in Pronto Soccorso ma a chiamare i numeri indicati (qui i numeri utili Regione per Regione) e richiedere una visita a casa. A questa misura se ne aggiunge anche un’altra prevista nell’ultimo decreto ministeriale: chi accompagna un parente o un amico al Pronto soccorso deve restare fuori dalle sale di attesa dei dipartimenti emergenza e accettazione, questo per non affollare ulteriormente gli ambienti e facilitare la trasmissione del virus.

Anziani a casa per evitare il contagio

Il decreto è particolarmente attento agli anziani, che sono i soggetti più deboli e a rischio in questo momento. Gli over 75 sono invitati a restare in casa e ad evitare, nei limiti del possibile, i contatti con l’esterno, i luoghi affollati e gli eventi associativi, anche le manifestazioni religiose.

Stesso limite vale per i parenti, che sono invitati a recarsi a casa dei genitori anziani con moderazione e comunque a rispettare le misure stabilite dalle Autorità: evitare baci, abbracci prolungati e strette di mano. Queste indicazioni, oltre che per gli anziani, valgono anche per i soggetti affetti da patologie croniche o con multimorbilità ovvero con stati di immunodepressione.

Coronavirus, restrizioni anche in carcere

Nei Comuni zona rossa e nelle Regioni del Nord, dove si concentrano la maggior parte dei casi di coronavirus, le Autorità locali hanno ordinato il divieto o notevoli restrizioni alla possibilità di andare a trovare i familiari detenuti in carcere, nelle case circondariali e negli istituti psichiatrici. L’ingresso è limitato anche al personale volontario che organizza attività lavorative e progetti per i detenuti. Questa misura è necessaria a scongiurare che il virus si diffonda negli istituti di detenzione, luoghi che sono notoriamente sovraffollati, dove quindi è impossibile rispettare le distanze di sicurezza.

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