Coronavirus: i miti da sfatare

Fiammetta Rubini

31/01/2020

Dal contagio tramite i pacchi dalla Cina ai rischi di mangiare cinese, passando per mascherina e farmaci efficaci, ecco alcuni miti sul coronavirus, sfatati.

La paura del nuovo coronavirus (2019-nCoV) ha dato origine a una vera e propria fabbrica di fake news. Il timore che la Cina abbia tenuto nascosti i veri numeri del contagio e l’allarme dello scoppio di una pandemia mortale hanno portato molte persone a diffondere bufale e mezze verità sul virus per colmare il gap informativo percepito.

Così la comunità scientifica e le istituzioni stanno aumentando gli sforzi per fare chiarezza e cercare di ridimensionare l’allarmismo esploso anche in Italia dopo la scoperta dei primi due casi a Roma.

Ecco quindi sfatati i 5 miti più popolari sul nuovo coronavirus.

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La tachipirina è utile per prevenire l’infezione

Non esiste un farmaco specifico raccomandato per prevenire o curare il nuovo coronavirus, quindi l’utilizzo di tachipirina e antipiretici come arma per proteggersi dal contagio è una fake news.

Alcuni trattamenti specifici, così come un vaccino, sono in fase di studio, e la comunità scientifica e l’OMS stanno accelerando gli sforzi di ricerca e sviluppo. Contro il virus sono inefficaci anche gli antibiotici, che funzionano solo contro le infezioni batteriche. Tuttavia in caso di ricovero in ospedale per il 2019-nCoV può essere possibile ricevere antibiotici perché non si esclude una coinfezione batterica.

La mascherina chirurgica protegge dal contagio

I virologi spiegano che usare la mascherina chirurgica per proteggersi dal coronavirus non è una misura infallibile. La mascherina è utile per coloro che si trovano nelle aree ad alto rischio di contagio perché crea una barriera dalle goccioline di saliva che si spargono nell’aria attraverso tosse e starnuti, a patto però di non toccarsi naso e bocca con le mani non lavate. Per questo si consiglia di lavarsi spesso le mani, di tossire e starnutire in fazzoletti usa e getta e di evitare i luoghi molto affollati. Tutte indicazioni valide, insomma, per proteggersi da comune influenza e raffreddore durante i picchi.

I pacchi spediti dalla Cina possono trasmettere il virus

Una delle maggiori paure sul coronavirus riguarda la possibilità che il contagio possa avvenire tramite i pacchi ordinati su Wish e AliExpress, che spediscono la merce dalla Cina. Non ci sono prove di infezione avvenuta tramite il contatto tra pazienti e pacchi provenienti dal paese asiatico, inoltre, come ha sottolineato il portavoce dell’OMS Christian Lindmeier, sarebbe impossibile per il virus sopravvivere sulle superfici per tratte così lunghe. Quindi è una fake news.

Mangiare al ristorante cinese è pericoloso

Si tratta di una delle bufale più popolari circolate in questi giorni sul coronavirus. Sono in molti a chiedersi se sia sicuro mangiare nei ristoranti cinesi o al sushi all-you-can-eat gestiti da cinesi, e per precauzione c’è chi ha deciso di non frequentarli fino a cessata allerta.

Il rischio di contagio però non sembra legato al cibo, quindi mangiare nei ristoranti cinesi in Italia non rappresenta una minaccia, rassicurano gli esperti.

Gli animali domestici possono diffondere il nuovo coronavirus

Non ci sono prove che cani, gatti e altri animali da compagnia possano essere infettati dal 2019-nCoV, spiega l’OMS. Tuttavia è buona norma lavarsi sempre le mani con acqua e sapone dopo il contatto con gli animali domestici, in modo da proteggersi da vari batteri comuni come E. coli e salmonella che possono essere trasmessi dagli animali agli esseri umani. Leggi anche Coronavirus cani e gatti: rischi e sintomi.

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