Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto legge 25 marzo 2020: inasprimento sanzioni e più potere alle Regioni. Le misure di contenimento non dureranno fino al 31 luglio 2020 ma saranno alleggerite molto prima. Qui il pdf del decreto.
Finalmente in Gazzetta Ufficiale il decreto legge n. 19 del 25 marzo con Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19. Il testo prevede sanzioni più severe per chi esce di casa senza un giustificato motivo e affida maggiori poteri alle Regioni, che potranno, quando e se necessario, emanare ordinanze anche più restrittive dei decreti. Per chi è positivo alla COVID-19 e viola la quarantena scatta il penale: si rischia la reclusione fino a 5 anni per reati contro la salute pubblica. Conte ha smentito che le restrizioni dureranno fino al 31 luglio, questa è solamente la data indicativa della durata dell’emergenza, e ciò non significa che le misure di contenimento debbano essere prolungate fino all’estate.
Le nuove disposizioni entrano in vigore da oggi 26 marzo 2020, congiuntamente all’elenco aggiornato delle attività aperte (lista che modifico quanto stabilito del DPCM del 22 marzo).
Le sanzioni per chi esce senza comprovati motivi di salute, lavoro o necessità schizzano fino a 3000 euro, multa ben più salata rispetto alla precedente che era di 206 euro. Smentito anche il sequestro dell’automobile ma la sanzione pecuniaria sarà aumentata di un terzo per chi si sposta con un veicolo.
Conte, nuovo decreto: no all’estensione fino al 31 luglio. Tutte le novità
Nel Consiglio dei Ministri di oggi, tante le novità arrivate. La più rilevante - la possibilità di estendere le misure di contenimento e prevenzione decise fino ad ora al 31 luglio 2020 - è stata smentita.
Conte ha spiegato:
“Si è creato un dibattito sull’emergenza che sarebbe stata prorogata fino al 31 luglio 2020. Abbiamo deliberato a fine gennaio lo stato di emergenza nazionale per uno spazio di sei mesi o comunque sino al 31 luglio 2020. Questo non significa che le misure restrittive che in questo momento sono in vigore saranno prorogate fino al 31 luglio 2020.
Siamo pronti ad allentare la morsa di queste misure e siamo fiduciosi che ben prima di quella scadenza si possa davvero tornare alle nostre abitudini di vita”.
Con il nuovo decreto legge si regolamenta più puntualmente i rapporti tra i DPCM emessi dal Governo e il Parlamento: si prevede che ogni decreto adottato dal Governo venga poi trasmesso ai presidenti delle Camere e che il presidente del Consiglio, o un delegato, vada a riferire ogni 15 giorni sulle misure adottate in sede parlamentare. In questo modo si vuole consentire che anche quest’ultimo possa seguire continuamente le misure adottate e gli strumenti di reazione posti in essere dal governo.
Il nuovo decreto legge ordina la disciplina dei provvedimenti già adottati e regolamenta anche i rapporti tra gli interventi del Governo e le Regioni. “Lasciamo che i presidenti delle Regioni possano adottare misure più restrittive e severe”, ha riferito Conte, ma “rimane la funzione di coordinamento e omogeneità degli interventi del Governo”.
Ecco il testo ufficiale pubblicato in Gazzetta:
Sanzioni più severe per i trasgressori
Cambiano le sanzioni: da adesso in poi chi non rispetta i divieti imposto rischia la multa da 400 euro a 3000 euro. La multa è aumentata di un terzo se il fatto è commesso in automobile e della metà in caso di violazioni reiterate.
Alimenti e carburanti garantiti
“Garantiamo filiera alimentare e carburanti - e la ministra De Micheli adotterà un’ordinanza che consentirà di regolamentare l’orario di apertura in modo da assicurare il rifornimento di carburante in tutta la Penisola”, ha spiegato Conte.
Coronavirus, più autonomia a Sindaci e Regioni
Il nuovo decreto affronta anche uno dei temi più discussi del momento: il contrasto tra i decreti ministeriali e le ordinanze regionali. Questo prevede espressamente che i Presidenti di Regione potranno derogare, sospendere, implementare o estendere le misure di prevenzione e sicurezza del coronavirus in base alle esigenze del territorio. Queste misure dovranno poi superare il vaglio del Presidente del Consiglio, a cui viene riconosciuto il potere di intervento assoluto nelle situazioni di massima urgenza. Stessa cosa per i Sindaci: le ordinanze comunali dovranno però essere confermate nel più breve tempo possibile dai Governatori, pena la decadenza dei provvedimenti.
Rapporti con il Parlamento
Aumenta la trasparenza e la collaborazione tra Governo e Parlamento, soprattutto dopo le aspre critiche della minoranza che denunciava la carenza di democraticità della gestione dell’emergenza coronavirus. Conte ha ribadito che ogni provvedimento dovrà essere presentato ai Presidenti delle Camere e che ogni 15 giorni andrà di persona a riferire in Parlamento.
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