La partita Liverpool-Atletico Madrid dell’11 marzo sarebbe legata al contagio e alla morte di almeno 41 persone per coronavirus. Ma non è l’unico evento incriminato.
41 morti per coronavirus correlati alla partita tra Liverpool e Atletico Madrid disputata lo scorso 11 marzo per gli ottavi di Champions League.
Questa la scintilla che avrebbe innescato un numero importante di contagi e un’ancora più preoccupante serie di decessi nel giro di 25-30 giorni. Ma il match di calcio non è l’unico sotto accusa: sono diversi gli eventi sportivi andati in scena in quel periodo nonostante i rischi.
A rivelare gli effetti della partita sul numero dei casi e dei decessi per COVID-19 è stata undell’indagine condotta dal Sunday Times. Il giornale britannico ha voluto analizzare i dati delle ultime settimane per capire se l’epidemia nel Regno Unito sia stata gestita bene dal Governo guidato da Boris Johnson.
Liverpool-Altetico Madrid ha causato 41 morti per coronavirus
La minaccia del coronavirus in Europa, almeno inizialmente, è stata presa sottogamba da diversi Paesi. Tra questi c’è sicuramente il Regno Unito, con il discorso di Boris Johnson in cui il primo ministro invocava un’utopistica immunità di gregge. E proprio nel Regno Unito, a metà marzo, si è disputata la partita di Champions tra Liverpool e Atletico Madrid che avrebbe favorito contagi e morti.
È il Sunday Times a capitanare l’inchiesta sulla gestione dei grandi eventi durante la prima fase della pandemia. Il gruppo di ricerca Edge Health, che elabora i dati per conto del Servizio Sanitario britannico, ha spiegato che proprio una delle “bombe virologiche” sarebbero stati gli ottavi di finale di Champions League, alla quale hanno assistito ben 52 mila spettatori, 3mila solo da Madrid, nel periodo in cui la Spagna aveva già imposto un blocco parziale.
Anche il sindaco della capitale spagnola ha recitato il mea culpa, ammettendo che il match poteva essere rimandato: “È stato un errore e, con il senno di poi, andava evitato”, le parole José Luis Martinez Almedia. Secondo l’Imperial College London e l’Università di Oxford in quel momento in Spagna potrebbero esserci già stati fino a 640mila positivi al coronavirus e 100mila nel Regno Unito.
Gli altri eventi a rischio
Ma Liverpool-Atletico Madrid non è l’unica manifestazione su cui è stata posta la lente d’ingrandimento. In passato, il dito era già stato puntato su un’altra gara di Champions League, quella tra Atalanta e Valencia disputata a San Siro il 19 febbraio, quando sulle gradinate erano presenti 50mila spettatori.
Secondo molti, proprio in quest’occasione sarebbe partito il contagio in Lombardia, diventata poi focolaio in Italia.
E non è finita qui: anche il Sei Nazioni, e in particolare l’incontro Scozia-Francia disputato l’8 marzo a Edimburgo alla presenza di 67mila spettatori, è considerato un evento scatenante le numerose infezioni nel Regno Unito, assiemte a un festival ippico tenutosi nella seconda settimana di marzo a Cheltenham, che ha visto la partecipazione di 250mila persone.
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