Coronavirus: cos’è la regola dei 6 secondi e perché è importante per la Fase 2

Alessandro Cipolla

06/04/2020

La Fase 2 sarà quella della graduale riapertura dopo la quarantena: quando torneremo a uscire di casa con più frequenza, sarà fondamentale rispettare la regola dei 6 secondi per diminuire le possibilità di contagio da coronavirus.

Coronavirus: cos’è la regola dei 6 secondi e perché è importante per la Fase 2

In Italia quella che è appena cominciata sarà la settimana dove si andrà a delineare il piano della Fase 2. Anche se la prudenza in questi casi è d’obbligo, visto che l’emergenza coronavirus è ancora alta nel nostro Paese, il governo da giorni è a lavoro per capire come strutturare la riapertura a partire dal 14 aprile dopo più di un mese di quarantena.

La morsa delle restrizioni attualmente in vigore sarà però allentata in maniera graduale e differente da Regione a Regione, anche se tutto dipenderà dall’evoluzione nelle prossime settimane della curva dei contagi.

Se tutto dovesse andare per il verso giusto, a breve potrebbero iniziare a riaprire diverse attività produttive e commerciali, con gli italiani che pian piano potranno tornare a uscire sempre più di casa.

Questa è quella che il premier Giuseppe conte ha chiamato la Fase 2 dell’emergenza, ovvero quella di un graduale ritorno alla normalità dove si dovrà “convivere con il coronavirus” continuando sempre a rispettare una serie di norme.

In questa fase di transizione tra l’attuale quarantena e il ritorno a una piena normalità, si dovrà continuare a mantenere la distanza di sicurezza e a indossare le mascherine in pubblico.

Negli Stati Uniti però due esperti hanno parlato dell’importanza del rispetto anche della regola dei 6 secondi, una pratica che se osservata può ridurre di molto i rischi di contagio quando torneremo a frequentare luoghi affollati.

Coronavirus: la regola dei 6 secondi

Quando si tornerà a uscire con più regolarità, non sempre sarà possibile rispettare la distanza di sicurezza di un metro come richiesto dalle ordinanze. Basti pensare al dover prendere la metropolitana oppure fare la spesa al supermercato durante l’orario di punta.

Secondo quanto scritto in un editoriale sul New York Times dal professore di chimica e genomica Joshua D. Rabinowitz e la ricercatrice Caroline R. Bartman, per le interazioni rapide si dovrebbe cercare di “ rimanere sotto i due metri di distanza soltanto per 6 secondi ”.

Come per qualsiasi altro veleno, i virus sono di solito più pericolosi in quantità maggiori - hanno spiegato i due esperti - Piccole esposizioni iniziali tendono a portare a infezioni lievi o asintomatiche, mentre dosi più grandi possono essere letali”.

Non tutte le esposizioni al coronavirus infatti sarebbero uguali, visto che “entrare in un edificio per uffici in cui è stato qualcuno infetto, non è pericoloso come stare seduto accanto a quella persona infetta per un’ora sul treno. Questo può sembrare evidente, ma molte persone non fanno questa distinzione. Dobbiamo concentrarci maggiormente sull’evitare le infezioni con grandi cariche virali, poiché la carica virale influisce sulla gravità della malattia”.

Quando torneremo a una sostanziale normalità, il lavaggio delle mani e il mantenimento della distanza di sicurezza continueranno comunque a essere due regole fondamentali.

Quando invece sarà inevitabile un contatto ravvicinato con altre persone, per i due studiosi sarebbe un bene non andare oltre ai 6 secondi per non aumentare i rischi di contagio.

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