La Corte di giustizia europea ha ribaltato la sentenza del Tribunale UE: gli aiuti di Stato di cui hanno beneficiato alcuni club spagnoli negli ultimi vent’anni, tra cui Barcellona e Real Madrid, sono illeciti.
È arrivata la conferma della Corte di giustizia europea, che di fatto ribalta la precedente sentenza del Tribunale UE e dà ragione alla Commissione europea: gli aiuti di Stato di cui hanno beneficiato quattro club spagnoli negli ultimi vent’anni, Barcellona, Real Madrid, Osasuna e Athletic Bilbao, sono illeciti.
Quello del Tribunale UE, uno dei due organi giurisdizionali dell’Unione europea insieme alla stessa Corte di giustizia, era dunque “un errore di diritto”, hanno spiegato i giudici.
Aiuti di stato illeciti per Barcellona e Real Madrid
La vicenda giudiziaria che vede coinvolti i quattro club spagnoli è datata 2016, quando la Commissione europea contestò a Barcellona, Real Madrid, Osasuna e Athletic Bilbao di aver usufruito di aiuti di Stato per vent’anni con aliquote sui profitti al 25% anziché al 30%, imponendo al Governo spagnolo di recuperare l’ammanco.
Per Bruxelles, infatti, si trattava di aiuti illeciti in contrasto con le regole del mercato europeo, di cui i club spagnoli beneficiavano in virtù di una legge nazionale del 1990 che assicurava un trattamento di favore per le persone giuridiche senza scopo di lucro, categoria in cui alcuni ricchissimi paperoni del pallone erano finiti grazie ai bilanci in positivo nell’esercizio precedente all’approvazione della legge.
Ma la decisione della Commissione europea era stata poi impugnata dal club catalano, incontrando il favore dei giudici del tribunale lussumburghese, che avevano contestato a Bruxelles di “non aver adeguatamente dimostrato l’esistenza di un vantaggio economico conferito ai beneficiari” degli aiuti, come recita la sentenza del 2019.
La sentenza della Corte di giustizia europea
E oggi, dunque, la Corte di giustizia ha messo definitivamente un punto alla querelle che vedeva coinvolti da cinque anni la Commissione europea, il Tribunale UE e i quattro club spagnoli, riaffermando la bontà delle decisioni maturate da Bruxelles nel 2016 e respingendo il ricorso in un primo tempo abbracciato dal tribunale lussemburghese:
“Nel caso di specie, è pacifico che, fin dal momento della sua adozione, il regime di aiuti […] ha consentito a taluni club di usufruire di un’aliquota di imposta ridotta rispetto a quella applicabile ai soggetti che agivano quali società sportive per azioni. Così facendo, il regime di aiuti in questione era, sin dalla sua adozione, idoneo a favorire i club operanti in qualità di enti senza scopo di lucro”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA