Mediazione: cos’è e come funziona

Isabella Policarpio

09/09/2019

Cos’è la mediazione e perché conviene? Funzione, ambito di applicazione, controversie e vantaggi della mediazione familiare.

Mediazione: cos’è e come funziona

Cos’è la mediazione, come funziona e che vantaggi ha?

Prima di capire se e per quale motivo la mediazione familiare conviene rispetto ai metodi ordinari di risoluzione delle controversie, bisogna comprendere cos’è la mediazione familiare e come funziona.

Dunque, la mediazione familiare è un metodo alternativo di risoluzione delle controversie che riguardano i rapporti familiari o tra coniugi, come ad esempio la gestione di beni in comune, la spartizione dell’eredità, l’ammontare dell’assegno di mantenimento e così via. Si tratta di incontri - al di fuori delle sedi giudiziarie - in cui le parti in conflitto hanno la possibilità di dialogare, esprimere pareri e avanzare richieste in presenza di un professionista specializzato - il mediatore familiare - che suggerisce soluzioni grazie alle conoscenze in ambito di psicologia, diritto e negoziazione.

In altre parole, la mediazione familiare risolve i conflitti tra parenti senza imporre una decisione ma mostrando la soluzione migliore e lasciando la scelta ai partecipanti.

Mediazione familiare: a chi si rivolge e quando?

La mediazione familiare interviene per definire i rapporti affettivi ed economico-patrimoniali tra membri della famiglia, come coniugi, conviventi, fratelli e coeredi.

Infatti, quando mancano l’accordo, la collaborazione e l’armonia familiare, molto spesso diventa difficile gestire i conflitti quotidiani, soprattutto quando riguardano questioni patrimoniali, aziendali, societari, inerenti la spartizione di grandi patrimoni oppure all’amministrazione di beni in comune.

Solitamente, tra i coniugi la mediazione familiare viene utilizzata per definire le condizioni della separazione e del divorzio, sia in merito a questioni economiche, come l’ammontare dell’assegno di mantenimento e la divisione degli immobili, sia in merito alla gestione dei figli, specie se minori.

Invece, gli altri soggetti legati da vincoli di parentela utilizzano la mediazione familiare per regolare successioni e questioni amministrative.

In entrambi i casi, la mediazione familiare offre un nuovo modo per risolvere le controversie: quello della comunicazione guidata. Infatti, il mediatore familiare promuove il dialogo tra le parti ed applica le sue conoscenze in campo di psicologia e diritto per suggerire la soluzione migliore e garantire l’armonia familiare.

Mediazione familiare: come funziona?

La mediazione familiare si svolge attraverso un ciclo di sedute, variabile in base alla complessità della questione (in genere dai 6 ai 12 mesi). Alle sedute sono chiamati a partecipare tutti i familiari coinvolti e a manifestare le proprie richieste e necessità in merito all’argomento della seduta.

Dunque, attraverso il dialogo, la mediazione familiare si conclude quando i partecipanti hanno preso una decisione riguardo:

  • la gestione del patrimonio familiare;
  • l’affidamento e l’educazione dei figli;
  • le regole di convivenza quotidiana;
  • l’assegno divorzile;
  • il diritto alla visita;
  • la divisione dell’azienda e del patrimonio familiare;
  • le questioni ereditarie.

In pratica, la mediazione familiare serve a far maturare nei partecipanti la consapevolezza rispetto ai temi trattati, ma mai si sostituisce alla volontà dei familiari o dei coniugi.

Mediazione familiare: perché conviene?

Nonostante l’iniziale diffidenza, la mediazione familiare sta prendendo piede anche in Italia, anche se a rilento. In realtà si tratta di un metodo di risoluzione delle controversie familiari molto conveniente perché:

  • ha tempi e costi ridotti rispetto ad una causa ordinaria (in media un incontro costa 74,00 euro lordi);
  • lascia ai partecipanti la possibilità di decidere come risolvere la questione, senza imporre alcuna decisione;
  • permette ai familiari di intervenire su questioni personali e proporre un cambiamento.

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