Domenico Arcuri aveva preannunciato l’arrivo di un patentino vaccinale, ma di cosa si tratta e sarà obbligatorio per alcuni lavoratori?
Cos’è il patentino vaccinale e a cosa serve? Verso la fine di novembre, Domenico Arcuri, il commissario chiamato a gestire l’ emergenza coronavirus, aveva anticipato la possibilità di introdurre un patentino da assegnare a chi verrà sottoposto alla vaccinazione.
Le ipotesi sulla sua utilità si sono moltiplicate nel corso delle ultime settimane, senza tuttavia ricevere nessuna conferma da parte del ministero della Salute. Adesso con l’avvio della vaccinazione anche nel nostro Paese, la questione del patentino vaccinale è tornata sotto la luce dei riflettori.
Cos’è e a cosa serve il patentino vaccinale
Lo scorso novembre Arcuri aveva anticipato di essere al lavoro per progettare “una piattaforma informatica che consentirà di gestire la verifica della somministrazione per sapere come si chiamano le persone che hanno fatto il vaccino e dove lo hanno fatto”, in sostanza chi si sottoporrà al vaccino potrebbe ricevere un documento che attesta l’avvenuta vaccinazione.
Intanto anche la Gran Bretagna ha iniziato a distribuire delle card alle persone che hanno ricevuto il vaccino, ma per il momento sembra che non abbiano alcun valore legale e che non consenta deroghe in caso di viaggi o per svolgere attività che non siano consentite in questa fase. In sostanza dunque è solamente una sorta di promemoria nel quale vengono appuntati i dati anagrafici del cittadino, il lotto e la data di somministrazione delle due dosi.
A premere maggiormente sull’introduzione di questo documento sono le compagnie aeree: attraverso il patentino vaccinale infatti potrebbero avere la certezza che il passeggero è immune al coronavirus e che dunque può imbarcarsi senza correre il rischio di contagiare gli altri passeggeri, o di ammalarsi. Nelle ultime ore tuttavia, si sta facendo strada anche l’ipotesi di introdurre l’obbligo vaccinale per alcune tipologie di lavoratori, in seguito alla scarsa adesione alla vaccinazione volontaria da parte degli operatori sanitari nelle RSA.
Patentino vaccinale sarà obbligatorio per i lavoratori
Il vaccino quindi potrebbe diventare una condizione necessaria per alcuni lavoratori, soprattutto per il personale medico sanitario, anticipa il sottosegretario di stato al Ministero della Salute, Sandra Zampa, in un intervento nella trasmissione Agorà, in onda su Rai 3:
“Credo che l’obbligatorietà possa essere una precondizione per chi lavora nel pubblico. Non si può stare in una Rsa dove dovresti lavorare per la salute delle persone che lì sono ospitate, e mettere la loro salute a rischio. A scuola chi non è vaccinato non può andare”.
Dello stesso parere anche il vice ministro Sileri che si scaglia contro medici e infermieri accusandoli di aver sbagliato lavoro: “Posso capire il cittadino che magari non ha basi scientifiche consolidate, non ha studiato medicina e può avere una certa riluttanza, ma penso che se medici e infermieri hanno ancora dei dubbi dopo aver visto ciò che è accaduto hanno sbagliato lavoro”.
In sostanza dunque per Zampa la vaccinazione potrebbe essere una condizione necessaria per alcune categorie di lavoratori che sono a stretto contatto con il pubblico, precisando che una sorta di patentino vaccinale già esiste e viene richiesto per alcuni viaggi in Africa: “Negli Usa hanno già fatto il patentino per i vaccinati. Del resto anche noi lo abbiamo già per viaggiare nei paesi africani ad esempio”.
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