Cos’è il Cinema America e cosa c’entra con l’antifascismo

Simone Micocci

17/06/2019

Perché i ragazzi dell’associazione Piccolo America sono stati aggrediti? Cosa c’entrano con l’antifascismo? Ecco cosa si cela dietro la vergognosa aggressione ai danni di quattro ventenni.

Cos’è il Cinema America e cosa c’entra con l’antifascismo

Avete la maglietta del Cinema America, siete antifascisti”; con queste parole una decina di individui hanno motivato la loro aggressione ai danni di quattro ragazzi ventenni.

Unendoci alle manifestazioni di solidarietà nei confronti dei ragazzi aggrediti ci siamo chiesti: come può una maglietta di un’associazione che oggi si occupa della gestione delle proiezioni cinematografiche in alcune aree scatenare una tale aggressione? Un atto vergognoso, aggravato - come sostenuto dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte - da un’intolleranza ideologica.

Già “grave intolleranza ideologica”; secondo gli “squadristi”, infatti, i ragazzi del Cinema America sarebbero antifascisti. Ma da cosa nasce la loro “convinzione”?

Tolto che neppure in tal caso ci sarebbero giustificazioni per l’aggressione, è bene fare chiarezza su cosa fanno oggi i ragazzi del Cinema America e quali sono le origini di questa associazione, così da capire cosa c’entrano con l’antifascismo.

Cos’è il Cinema America: origini dell’associazione accusata di “antifascismo”

Come si può leggere dal sito dell’associazione, era il 2012 quando un gruppo di amici appena ventenni ha salvato la demolizione del Cinema America di Trastevere, fondando l’associazione “Piccolo America”. Questi occuparono l’edificio in segno di protesta contro il degrado e la speculazione edilizia: un’esperienza sociale che oltre a conquistare l’intero mondo del cinema italiano stimolò la vita culturale dell’intera Capitale.

Riuscirono a sensibilizzare gli abitanti del quartiere sull’importanza di salvaguardare la struttura e parallelamente intrapresero un’azione legale per la difesa dell’immobile nel rispetto dei vincoli architettonici e artistici.

Probabilmente sono proprio le modalità in cui questi giovani si sono adoperati per salvaguardare una struttura storica che hanno portato a credere si tratti di una mera associazione antifascista.

Tuttavia, a differenza di quanto raccontato dalla propaganda fascista non si tratta di un centro sociale specializzato in proiezioni di video “alternativi” o di film di culto in strutture occupate; dall’autunno del 2014 - quando le istituzioni decisero comunque di sgomberare l’edificio - infatti, o ragazzi del Cinema America proseguirono nel proporre iniziative concrete, come ad esempio il Festival Estivo “Trastevere Rione del Cinema” contro l’immobilismo e l’indifferenza che portano alla dismissioni delle sale cinematografiche nostrane.

Iniziative a cui hanno preso parte le famiglie di tutta Roma, con proiezioni gratuite per le strade di film di ogni genere: un modo per permettere alla gente di stare insieme ridando vita ad un quartiere - quello di Trastevere - che prima della nascita di questa associazioni era caratterizzato da una movida fatta esclusivamente di alcol.

Non c’è quindi alcun legame con l’antifascismo, a meno che con questo termine non si vogliano intendere ideali come “libertà di stare insieme, di guardare un film e di confrontarsi con chi lo ha realizzato”. Allora sì che i ragazzi del Cinema America potrebbero essere definiti degli “antifascisti”; ma anche in quel caso l’aggressione ai loro danni resterebbe un gesto ignobile da condannare in tutte le sue sfumature.

Dopo circa sette anni dall’occupazione del Cinema America ne resta quindi un’associazione che in questi anni è riuscita a dar vita al quartiere di Trastevere rendendolo un punto di riferimento per gli amanti del cinema in tutti i suoi generi; nel frattempo la sala cinematografica occupata nel 2012 è ancora in disuso, con la demolizione che ormai sembra essere stata archiviata.

La speranza di coloro che hanno aderito all’associazione è che questa possa tornare ad essere funzionale, divenendo quello che in questi anni hanno rappresentato le strade del quartiere: un punto di ritrovo per le famiglie.

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