Salmo organizza un concerto non autorizzato a Olbia. Si sollevano le polemiche tra i colleghi, con un botta e risposta tra Salmo e Fedez. Intanto la Questura di Sassari indaga. Cosa rischia Salmo?
Un concerto a Olbia con migliaia di persone accalcate tra di loro, in barba alle norme anti-Covid: il responsabile che si trova dietro all’accaduto è il cantante e rapper Salmo che ha organizzato un concerto gratis non autorizzato.
“Sono disposto a farmi arrestare pur di suonare dal vivo”. Con queste parole Salmo a fine luglio concludeva la sua promessa di organizzare un concerto gratuito, anche al costo di infrangere la legge. E così ha fatto.
Il 13 agosto in gran segreto sul palco di Molo Brin, a Olbia, è salito sul palco a sorpresa. La voce è iniziata a circolare e alla fine più di cinquemila persone erano sotto al palco pronte per cantare con lui.
Un fatto che avrà sicuramente ripercussioni legali per il cantante e per chi abbia organizzato il concerto. Al momento la Questura di Sassari è a lavoro per capire come sia potuto accadere. Intanto cerchiamo di ricostruire i fatti per capire cosa rischia veramente il rapper italiano.
Il concerto di Salmo: cos’è accaduto
L’intento originario che si trovava alla base del concerto era di creare un evento a sostegno della Sardegna dopo i ripetuti incendi.
Lo scorso 26 luglio, nel pieno dell’emergenza incendi in Sardegna, Salmo si mobilita per la sua terra annunciando di voler fare un concerto per raccogliere fondi a sostegno degli agricoltori.
Eppure le intenzioni di Salmo erano chiare fin dall’inizio:
Faremo così: organizzeremo un concerto gratuito. Non so quando potremo fare il live e se ce lo permetteranno, ma noi lo faremo ugualmente. Sono disposto a farmi arrestare pur di suonare dal vivo.
Lo staff di Salmo avrebbe quindi intrapreso una trattativa con il Comune di Olbia, la Prefettura di Sassari e persino con la Regione Sardegna pur di soddisfare una richiesta specifica del cantante: organizzare un concerto a pagamento con molte più persone delle 1.000 consentite al momento dalle norme anti-contagio e non sedute.
Per poter realizzare questa possibilità, l’entourage di Lebonwski avrebbe anche cercato delle soluzioni alternative come poter ammettere solo chi aveva green pass e offrire tamponi gratuiti sul posto. Questo però andava contro le norme: massimo 1.000 persone e tutte con posto a sedere assegnato.
Dopo il no secco e definitivo del governatore della Sardegna, Christian Solinas, il cantante e il suo staff hanno deciso di andare avanti comunque, infrangendo la legge. Il palco è stato montato un poco per volta, senza dare nell’occhio, in quanto a Molo Brin, essendo una zona di movida, spesso si trovano allestimenti per concerti e serate.
Così il 13 agosto le voci sono iniziate a circolare con il passaparola, con messaggi WhatsApp. Già migliaia di persone si trovavano lì, quando alle 22 il rapper è salito a sorpresa sul palco, leggendo la sua lettera contro lo Stato.
Il concerto si è trasformato in un mega assembramento di cinquemila persone, senza mascherina. Se l’obiettivo originario poteva essere nobile, il risultato non è stato dei migliori, soprattutto secondo i colleghi. Ad aggravare la situazione anche il fatto che il concerto essendo gratis non ha raccolto fondi per la Sardegna.
Le polemiche: il botta e risposta di Fedez e Salmo
Se sono stati in molti a ribellarsi all’azione compiuta da Salmo, chi lo ha affrontato e si è reso protagonista di un botta e risposta sui social è il collega Fedez, che si è dichiarato contrario ai modi in cui l’azione è stata condotta.
L’aver sfruttato la condizione di privilegio per aggirare le regole non avrebbe aiutato, secondo Fedez, la popolazione sarda né tanto meno i lavoratori del settore. Salmo non si è tirato indietro davanti alle critiche e sui social ha ribadito che non c’è stata nessuna raccolta fondi, i soldi per aiutare la Sardegna li avrebbe «tirati fuori» di propria tasca e osserva:
Ad agosto il centro di Olbia è sempre affollato esattamente come le spiagge. Gli assembramenti creati dalla finale degli Europei andavano bene, il mio concerto gratuito no. Ora avete una persona con cui prendervela. Non definitevi artisti se poi non avete le palle di infrangere le regole.
Non è tardata la risposta di Fedez, che attraverso il progetto Scena Unita ha aiutato con migliaia di artisti migliaia e migliaia di lavoratori del mondo dello spettacolo, coinvolgendo anche l’etichetta discografica Machete. Tutti avrebbero preso parte tranne lui.
Cosa rischia Salmo e chi è andato al suo concerto?
Il concerto di Salmo è durato in tutto circa un’ora e non è di certo passato inosservato alle autorità. Infatti, appena saputo del concerto illegale, le forze dell’ordine sarebbero state inviate sul posto per controllare la situazione.
Gli agenti si sono limitati a filmare per documentare l’accaduto e adesso la Questura di Sassari è al lavoro sul materiale raccolto per indagare l’intera dinamica dei fatti sia dal punto di vista amministrativo che penale.
Certamente, come ormai è noto, chiunque violi le misure di contenimento previste nei vari decreti rischia in genere la sanzione amministrativa da 400 a 1.000 euro, per le singole persone; se pagata entro cinque giorni, la multa amministrativa viene scontata del 30%.
Si rischia il processo penale soltanto nei casi più gravi, come potrebbe essere il concerto; spetterà alla questura decidere.
Sicuramente con quelle cinquemila persone accalcatesi sotto il palco, il rischio di essere stati esposti a persone affette da Covid è elevato, specialmente visti i dati preoccupanti della Sardegna con l’11% dei posti occupati in terapia intensiva e l’indice d’incidenza più alto in Italia nelle ultime settimane.
Il risultato è stato quindi quello di aver forse danneggiato una ripartenza graduale di una regione a cui manca un solo parametro su tre per ritornare alla zona gialla.
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