Cosa sono i derivati? La guida completa

C. G.

30 Giugno 2017 - 16:15

Cosa sono i derivati e che ruolo hanno avuto nello scandalo che diverso tempo fa ha colpito MPS? Una guida sull’argomento.

Cosa sono i derivati? La guida completa

Cosa sono i derivati e qual è stato il loro ruolo nello scandalo che ha coinvolto Monte dei Paschi di Siena?

In linea di massima possiamo definire i derivati come degli strumenti finanziari il cui valore, come si evince dal termine, deriva dall’andamento di un altro asset che può essere un’azione, un titolo di debito pubblico o privato, una materia prima, un indice di mercato, una valuta e così via. Alla domanda cosa sono i derivati possiamo rispondere in generale definendoli come contratti.

In base all’asset da cui derivano, essi possono essere distinti in due categorie: commodity e finanziari. Esistono molteplici tipologie di derivati che vanno dalle opzioni, ai futures fino agli Swap, solo per citarne qualcuno.

Cerchiamo dunque di comprendere al meglio che cosa sono i derivati, quali sono le loro caratteristiche e che ruolo hanno avuto nello scandalo che nel lontano 2013 ha coinvolto MPS.

Cosa sono i derivati?

Come già accennato, i derivati sono degli strumenti finanziari che derivano il proprio valore da altri asset. Questi asset sono definiti come attività sottostanti e possono essere materie prime, azioni, titoli di debito pubblico e così via. Proprio per la molteplicità di opzioni possibili, i derivati possono essere racchiusi in due categorie:

  • Commodity derivatives: i derivati legati ad attività reali come petrolio, oro, grano, caffè e che hanno lo scopo di coprire i rischi di oscillazione del costo delle materie prime.
  • Derivati finanziari: legati cioè azioni, titoli, valute, tassi d’interesse che combinano la finalità di copertura (hedging) con l’investimento vero e proprio, sfruttando quello che in finanza è chiamato l’effetto leva. Cosa sono i derivati inizia ad essere più chiaro.

Scopo dei derivati

Già in base a quanto detto fino ad ora possiamo mettere in luce quali sono gli obiettivi, o meglio gli usi dei derivati.

  1. Copertura (hedging): riduzione del rischio finanziario.
  2. Speculazione: conseguire un profitto con esposizione al rischio.
  3. Arbitraggio: conseguire un profitto senza esposizione al rischio; operazioni combinate sul derivato e sul sottostante che sfruttano differenze di prezzo.

Tipologie di derivati

Esistono diverse tipologie di derivati tra cui annoveriamo opzioni, Futures, Swap, Forward, solo per citarne qualcuno. Tra tutte le tipologie di derivati, quelle più utilizzate sono le opzioni, i contratti a termine e gli Swap.

  • Le opzioni conferiscono la facoltà, ma non l’obbligo, di acquistare (call) o vendere (put) uno strumento sottostante ad una data (scadenza) e ad un prezzo (strike price) determinati. Il bene sottostante può essere un’attività finanziaria, una merce (materia prima ad esempio) o un evento di vario genere.
  • I contratti a termine hanno ad oggetto l’obbligo di consegna di una determinata quantità di sottostante (attività finanziarie o merci) ad un prezzo e ad una data prefissati. Essi possono essere contratti forward e contratti futures.
  • Gli Swap sono contratti tramite i quali due parti si accordano per scambiare flussi di pagamenti in date certe. Essendo derivati, l’entità dei pagamenti è determinata sulla base di un sottostante.

Il mercato dei derivati

Vale innanzitutto la pena di notare come i derivati siano negoziati sia in Borsa, sia in mercati over the counter o OTC, (fuori la Borsa) creati da professionisti e istituzioni finanziarie e che non sono tenuti a rispettare i regolamenti e i limiti dei listini principali.

Il mercato dei derivati italiano è l’IDEM, letteralmente Italian Derivative Market: esso è gestito da Borsa Italiana Spa e al suo interno si negoziano strumenti aventi come attività sottostante indici e titoli azionari quotati presso la stessa Borsa.

Scandalo derivati su MPS

Ora che abbiamo capito cosa sono i derivati e a che cosa servono, procediamo con un esempio pratico che ha riguardato una delle banche più antiche del mondo: Monte dei Paschi di Siena.

Lo scandalo MPS ha riguardato un contratto non comparso in bilancio, volto ad addebitare a Nomura le perdite causate da un derivato sui mutui ipotecari. In altre parole, per abbellire il proprio bilancio Monte dei Paschi ha scaricato su Nomura le perdite derivanti da un derivato altamente rischioso (Alexandria).

La crisi del 2008

Anche la crisi finanziaria del 2008 è stata causata da una categoria particolare di derivati, i credit default swaps, utilizzati dagli investitori per proteggersi dal fallimento, con relativa inadempienza, del proprio debitore (l’esempio più famoso è quello dei CDS sul debito greco).

La crisi fu causata dall’improvvisa sfiducia degli operatori per lo strumento sottostante (gli immobili), da cui questi credit default swaps derivavano. Sfiducia tra l’altro giustificata dai prestiti senza garanzie che le varie banche concedevano cullandosi sul valore degli immobili.

Da qui è iniziato un circolo vizioso che ha esteso la crisi all’interno comparto dei derivati, alle banche e al mondo intero.

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