Oggi sui giornali campeggia il volto sorridente del Capitano vicino a un codice: D43. Serve a destinare una piccola parte della propria dichiarazione dei redditi al Carroccio. Ma quello che i contribuenti non sanno è come sono stati usati i soldi in questi anni. Vediamolo
Sui giornali di oggi campeggia in bella vista un codice: D43. Si trova vicino al volto sorridente di Matteo Salvini, il quale ci fa sapere che quello è «il codice della Lega», ovvero quello da usare per donare il due per mille della propria dichiarazione dei redditi al Carroccio.
Ma c’è un’informazione che il Capitano omette. Ovvero che quei soldi in questi anni sono serviti anche per ripagare vecchi debiti.
Così Salvini chiede agli italiani di pagare i debiti della Lega con il due per mille
Come sappiamo, nelle more dell’affaire Belsito la Lega è stata condannata a restituire gli ormai famosi 49 milioni di euro che ha indebitamente percepito come contributi pubblici e ha speso in maniera irregolare. Il Carroccio ha però ottenuto di poter restituire il maltolto ai cittadini italiani a condizioni speciali: rate da 600 mila euro all’anno, per una dilazione in quasi 80 anni, senza interessi. Una rateizzazione «ad partitum» che chissà quanti imprenditori italiani invidiano.
Ma non c’è solo questo. Perché dal dicembre 2019, ovvero da quando si è svolto l’ultimo congresso che ne ha sancito la scelta, di leghe ce ne sono due. Una è la «vecchia» Lega Nord. L’altra è la Lega Salvini Premier. E la prima viene utilizzata come una Bad Company: è questa che deve restituire i famosi 49 milioni allo Stato. Ed è questa che nel 2019, secondo l’ultimo bilancio, ha incassato 1,4 milioni di euro. Di cui circa 700mila arrivati dal due per mille, ovvero da quella legge del 2014 che permette al contribuente di destinare una quota della propria imposta sul reddito al finanziamento di un partito politico. E proprio con questi soldi la Lega ha ripagato negli anni il suo debito allo Stato.
Il bilancio della «vecchia» Lega Nord è però in rosso. Ma questo non è un problema per Salvini. Lo è invece per lo Stato visto che nell’accordo sulla rateizzazione c’è scritto che eventuali utili dovrebbero essere girati all’erario per ridurre il debito.
L’escamotage della Lega per pagare i suoi debiti con i soldi pubblici
La situazione oggi quindi è paradossale. La Lega Salvini premier è la newco, l’altra è la Bad Company. La seconda ha dodici milioni di patrimonio netto negativo e, non svolgendo attività politica, sembra stare in piedi esclusivamente per ripagare il debito con lo Stato. E per fare questo raccoglie denaro pubblico dai cittadini. Così come lo fa la Lega per Salvini premier. Ma tra i due partiti c’è una differenza. Come ha documentato Report, a partire dal 2018 ad oggi, quando già era nata la Lega Salvini Premier, la vecchia Lega Nord ha raccolto dal 2x1000, ben 2,3 milioni di euro anche se oggi non permette ai suoi militanti di candidarsi alle elezioni amministrative.
I due partiti occupano la stessa sede di via Bellerio. Alle elezioni del 2018 Salvini si è presentato con il vecchio statuto della lega Nord, e il simbolo di Alberto da Giussano, ma con il nome Salvini premier, nel 2019 invece alle europee i due partiti hanno depositato due statuti diversi appoggiando la lista, sempre con Alberto da Giussano, e il nome di Salvini.
Intanto il Carroccio ha aperto anche un sito internet (www.2xmillelega.it) in cui invita a donare, con tanto di immagine di Salvini a guisa di Zio Sam («i want you) e video esplicativo dal titolo»Come donare il due per mille alla Lega«.»Già, ma a quale delle due?", verrebbe da chiedere. Una certezza c’è: il sito è registrato a nome della Lega per Salvini premier. Su tutto il resto sarà un giudice a esprimersi, visto che l’ex avvocato del Carroccio Matteo Brigandì ha citato a Milano entrambi i soggetti giuridici perché lamenta fatture non pagate per 6,3 milioni di euro. La tesi dell’avvocato è che tra i due partiti ci sia perfetta continuità finanziaria, visto che hanno la stessa dirigenza e la stessa sede. E quindi anche la Lega di Salvini dovrebbe essere responsabile dei debiti della Lega Nord. Se il giudice dovesse dargli ragione, cambierebbe tutto anche per i 49 milioni.
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