Per un report dell’ALTEMS in Italia nel periodo 19 novembre-19 dicembre, tra non vaccinati e ritardi nella terza dose, si sarebbero potuti risparmiare 143 milioni ed evitare circa 2.000 morti Covid.
I vaccini restano sempre al centro del dibattito in merito alla pandemia da Covid-19 che da due anni sta sconvolgendo il mondo. Questa volta però un report dell’ALTEMS (l’Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell’Università Cattolica di Roma) ha voluto cambiare il punto di vista.
In Italia nel periodo compreso tra il 19 novembre e il 19 dicembre 2021, si sarebbero potuti evitare la quasi totalità dei ricoveri in area medica e in terapia intensiva se tutti (no-vax compresi) ci fossimo vaccinati in maniera tempestiva con la dose booster.
Le tante persone ancora non vaccinate contro il Covid e la lentezza nella partenza della campagna per la terza dose di richiamo o booster avrebbero generato, nel mese preso in considerazione, un esborso di 143 milioni da parte del Servizio Sanitario Nazionale definito come evitabile.
“Il 90% dei non vaccinati ospedalizzati non avrebbe avuto bisogno del ricovero in Area Medica se avesse fatto il vaccino - si legge nel report riportato da Agi - Tra i degenti in terapia intensiva non vaccinati, il 94% avrebbe evitato il ricovero in Area Critica”.
In merito alle terze dosi non somministrate, si stima invece che “l’84% dei non vaccinati con terza dose ricoverati (pari a 5.564 individui) non avrebbe avuto bisogno del ricovero in Area Medica se avesse fatto la terza dose”, mentre tra i ricoverati in terapia intensiva non vaccinati con il booster “il 78% (pari a 389 individui) avrebbe evitato il ricovero in Area Critica”.
Con lo stesso principio e applicando le medesime percentuali, si sarebbero potuti evitare di conseguenza circa 2.000 morti degli oltre 2.100 decessi causati dal Covid che nel nostro Paese sono stati registrati nel periodo preso in considerazione.
I ritardi nei vaccini anti-Covid in Italia
Se per l’ALTEMS in Italia si sarebbero potuti risparmiare 143 milioni tra novembre e dicembre, oltre all’evitare buona parte degli oltre 2.000 di morti Covid ca va sans dire, il conto nelle ultime settimane sarà di certo lievitato visto il recente aumento dei ricoveri.
Stando all’ultimo rapporto della fondazione Gimbe, al momento in Italia sarebbero ancora quasi 6 milioni gli over 20 che non hanno ricevuto nemmeno una dose del vaccino anti-Covid.
Con la recente stretta in materia di green pass e l’introduzione dell’obbligo vaccinale per gli over 50, il Governo confida di poter spingere molti di questi non vaccinati a sottoporsi alla somministrazione.
Nell’ultima settimana però sono stati soprattutto i più giovani a fare la prima dose mentre tra gli over 50, che sono i più a rischio con il Covid, nonostante l’introduzione dell’obbligo c’è ancora uno zoccolo duro di no-vax di oltre 2 milioni di persone.
Come è stato fatto notare dall’ALTEMS, molti ricoveri Covid si sarebbero potuti evitare se la campagna per la terza dose fosse partita in anticipo. In Italia il via c’è stato a settembre ma senza troppa fretta, con la vera accelerazione che è avvenuta soltanto dopo la comparsa della variante Omicron a fine novembre.
Con la perdita di efficacia dei vaccini dopo sei mesi che era già nota in primavera, Israele ha iniziato a vaccinare con la terza dose a luglio, si sarebbe potuto procedere con maggiore celerità tanto che da noi, al momento, il 20% degli over 80 e il 25% degli over 70 vaccinati con doppia dose ancora non ha fatto il richiamo.
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