A rischio 200mila lavoratori. È questo l’allarme di Confesercenti. A causa del Covid è necessario che il Governo proroghi il termine degli ammortizzatori sociali d’emergenza.
Aumentano i casi, ma aumentano anche le incertezze dei lavoratori, a rischio almeno 200mila dipendenti. È questo l’allarme lanciato da Confesercenti.
I settori più sofferenti sono ancora una volta quello del turismo e della ristorazione, che dall’esplosione della pandemia da Covid, faticano a tornare alle prenotazioni e fatturazioni di prima. Se con le vacanze natalizie alberghi e ristoranti speravano di poter tornare a una parvenza di normalità, sono rimasti delusi. Numerose le prenotazioni cancellate in tutta Italia a causa dell’improvviso aumento dei contagi, provocati dalla variante Omicron.
A rischiare di finire senza lavoro sono più di 200mila lavoratori. Confesercenti allerta il Governo: c’è la reale necessità di prorogare, almeno al 30 giugno 2022, il termine degli ammortizzatori sociali d’emergenza.
Omicron, colpiti turismo e ristorazione: 200mila lavoratori a rischio
La variante Omicron corre e spaventa il mondo. Annullate cene di capodanno e prenotazioni in alberghi a causa dell’aumento dei contagi in tutto il mondo. Stando ai dati del 28 dicembre, solo in Italia si sono registrati 78 mila casi positivi.
In tutto il mondo, solo tra il 24 e 25 dicembre, sono stati annullati almeno 5.600 i voli commerciali e almeno altri diecimila hanno accumulato significativi ritardi, a causa dell’aumento improvviso dei contagi, che ha lasciato una buona parte del personale di bordo e terra in quarantena.
Così come si rischia quindi di bloccare il settore dei trasporti, la pandemia da Covid rischia di provocare un nuovo blocco dei settori del turismo e ristorazione in Italia.
È questo l’allarme di Confesercenti, secondo cui dal primo gennaio almeno 200mila lavoratori si troveranno senza copertura. Con le feste natalizie tutti i riflettori erano puntati proprio su questi due settori, che dall’epidemia di Covid sono sempre rimasti un po’ zoppicanti. Se con le vacanze, e con i vaccini si era creata l’occasione di poter ritornare a registrare i numeri di una volta, l’Omicron ferma di nuovo tutto. Le nuove restrizioni, infatti, penalizzano ancora una volta questi due settori.
Soffre soprattutto il settore alberghiero, specialmente nelle città d’arte, insieme a quello delle agenzie di viaggio, oltre il 95% delle imprese ha i propri dipendenti in cassa integrazione.
Confesercenti: unica soluzione la proroga degli ammortizzatori sociali d’emergenza
Proroga degli ammortizzatori sociali d’emergenza. È questa la soluzione individuata da Confesercenti. Ogni giorno sono sempre più incerte le prospettive di rientro al lavoro. È con queste parole che in una nota che l’associazione di categoria si fa portavoce dei gravi problemi dei settori della ristorazione e del turismo.
I lavoratori vivono nell’incertezza. A causa della paura scatenata dall’aumento dei contagi e delle nuove norme, il crollo del turismo e della restrizione dopo il Decreto Vigilia era inevitabile. Milioni di attività provenienti dai due settori si sta nuovamente arenando, basti pensare al settore delle agenzie di viaggio o alberghiera, dove aumentano sempre di più i dipendenti in cassa integrazione. Non solo.
Esattamente come sta accadendo in tutto il mondo per i voli aerei, è sempre più complicato e incerto anche l’organizzazione per le imprese turistiche e per i ristoranti. A causa dell’aumento dei contagi infatti, non solo vengono a mancare i clienti, ma le ondate di quarantena stanno riducendo l’organico impiegabile.
L’unica soluzione, quindi, è prorogare il termine degli ammortizzatori sociali d’emergenza e delle tutele volte a salvaguardare l’occupazione, fino al 30 giugno 2022 , attualmente fissato al 31 dicembre. Con la fine dell’anno terminerebbero quindi anche le misure che tutelano i lavoratori. E a pochi giorni dalla scadenza ancora non si sa se tali misure saranno prorogate e in che termini. Eppure con i nuovi contagi e il nuovo decreto approvato, la necessità di intervenire è ancora più stringente. Se si vogliono salvare 200mila lavoratori, il Governo deve prorogare gli ammortizzatori Covid.
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