Credit Suisse conferma il cattivo andamento trimestrale delle banche europee, riportando una perdita di $311 milioni. Sorprendono però i conti sul wealth management.
Non è stato un buon inizio d’anno per Credit Suisse, seconda banca della Svizzera. La banca d’affari ha riportato nel primo trimestre 2016 perdite per 302 milioni di franchi svizzeri, registrando così la seconda performance trimestrale in negativo. A pesare sull’andamento dei conti di Credit Suisse è la difficoltà a ristrutturare il business dell’investment banking.
Lo scorso anno, nello stesso periodo, la banca elvetica aveva registrato un utile netto di 1,05 miliardi di franchi svizzeri. Quest’anno invece, il primo trimestre è risultato in perdita per via anche del forte calo dei ricavi netti, scesi del 30% rispetto ad un anno fa.
Credit Suisse: primo trimestre 2016 in perdita di $311 milioni
Il primo trimestre 2016 non è stato buonissimo per Credit Suisse. La banca d’affari elvetica, la seconda per grandezza nel Paese, ha riportato una perdita di 302 milioni di franchi svizzeri ossia $311 milioni.
Nel primo trimestre 2015 la banca aveva registrato un profitto di 1,05 miliardi di franchi, completamente perduto a distanza di un anno. Questo trimestre è il secondo consecutivo in perdita per Credit Suisse, che fatica ancora a ristrutturare l’importante business dell’investment banking.
Nel complesso i ricavi netti del gruppo bancario sono scesi del 30% rispetto ad un anno fa per un ammontare complessivo di 4,64 miliardi di franchi. La divisone Global Markets, il ramo più in difficoltà dell’investment banking di Credit Suisse, ha visto crollare i profitti registrando una perdita di 635 milioni di franchi contro un utile di 842 milioni dello scorso anno. I ricavi netti della divisione in soli 365 giorni sono calati del 60%.
Credit Suisse: sorprende la performance del wealth management
Tuttavia, ha sorpreso la performance del wealth management di Credit Suisse, che ha registrato numeri migliori rispetto alle attese degli analisti. Questa è una buona notizia poiché questo è il segmento su cui la banca elvetica si sta riposizionando per sopperire alle perdite generate nell’investment banking.
Credit Suisse è solo l’ultima in ordine di tempo delle banche europee ad aver riportato cattivi conti trimestrali, su cui ha pesato in linea generale la volatilità dei mercati e i bassi tassi di interesse. Anche UBS, la prima banca svizzera e diretta concorrente di Credit Suisse, nei giorni scorsi aveva pubblicato deludenti conti trimestrali.
Credit Suisse: l’ad Thiam prosegue la ristrutturazione del business
Il CEO di Credit Suisse, Ridjane Thiam, ha dichiarato che sono stati registrati timidi segnali nell’attività dei clienti nei mesi di marzo e aprile. Tuttavia il top manager si aspetta bassa attività nel secondo trimestre e anche oltre con molta probabilità.
Il titolo di Credit Suisse questa mattina registra un vigoroso rialzo del +4,91% sulla Borsa svizzera visti i dati sorprendenti del wealth management. In realtà da luglio, mese in cui ha preso il comando Thiam, il titolo di Credit Suisse ha perso quasi il 50% del suo valore.
Il nuovo ad ha cercato di spostare lo storico focus della banca elvetica dall’investment banking al meno costoso business delle gestioni patrimoniali in Asia e nei mercati emergenti.
La decisione strategica di Thiam è stata salutata positivamente dagli investitori ma la sua implementazione è stata rallentata dalle condizioni di mercato volatili. In più, la confusione interna scaturita dal cambio di leadership nell’investiment banking ha complicato gli sforzi dell’attuale ad.
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