La versione aggiornata dell’osservatorio sui NPL di Banca IFIS stima la vendita per 57 miliardi di Non Performing Loan nel 2018.
Nell’ultima versione aggiornata dell’osservatorio sui Non Performing Loan a cura di Banca IFIS viene stimata la vendita per un totale di circa 57 miliardi di NPL, di cui 26 miliardi attualmente in fase di negoziazione.
Al momento, prosegue il Market Watch NPL, gli UTP (Unlikely To Pay) da gestire ammontano a 99 miliardi di euro, mentre nel corso dello scorso anno sono stati venduti, a circa 13 miliardi, 72 miliardi in crediti deteriorati.
A preoccupare, dopo gli sforzi dell’ultimo anno che hanno portato le banche a scaricare parte dei NPL dai propri bilanci, oggi sono gli “Unlikely To Pay”, terminologia con la quali si indicano i finanziamenti concessi da una banca ad un debito che potrebbe non essere più in grado di adempire al rimborso della somma dovuta.
Il mercato italiano dei crediti deteriorati
Nel mese di settembre 2017 il totale dell’esposizione dei crediti deteriorati (NPE, Non-Performing Exposures) all’interno della banche italiane erano di 278 miliardi di euro al lordo delle rettifiche. Tra questi, il 62% (ovvero 173 miliardi) rappresenta le sofferenze lorde, mentre il 36% è occupato dagli UTP lordi, per una quota di 99 miliardi di euro - al netto delle rettifiche compiute già dalle banche.
Per calcolare le sofferenze nette occorre conoscere il tasso di copertura, che per le sofferenze è pari al 61,9% (66 miliardi) mentre per gli UTP è del 33,7% (66 miliardi anch’essi), “tenendo presente che una parte dei finanziamenti classificati UTP inevitabilmente si deteriora e finisce tra le sofferenze, mentre un’altra parte, se adeguatamente gestita, torna tra i crediti buoni, cioè in bonis” - specifica Banca IFIS.
Come dichiarato da Giovanni Bossi, Amministratore Delegato di Banca IFIS:
«In tanti si sbilanciano a ipotizzare stia partendo una nuova onda sul mercato, la cessione degli UTP. Secondo noi si tratta di una ipotesi poco realistica perché per farlo partire bisogna montare non già una macchina di recupero efficiente, come per le sofferenze; ma una macchina creditizia, cioè una “banca”, pronta, capace, esperta e reattiva, con persone che sappiano fare credito, e non recupero».
All’interno del Market Watch NPL di gennaio notiamo altri punti interessanti, evidenziati dal comunicato emesso dalla banca:
- il prezzo delle transazioni di NPL effettuate nel corso del 2017 (72,2 miliardi di euro) è stato stimato a 13 miliardi circa, quindi ad un prezzo medio pari al 18%, con operazioni principalmente svolte nel segmento mixed (misto secured ed unsecured);
- l’ammontare delle sofferenze nette continua a scendere (-24% tra la fine del 2016 e novembre 2017) per effetto sia delle rettifiche sia di cessioni a operatori non bancari;
- l’ammontare di NPL lordi è diminuito del 14% tra la fine del 2016 e novembre 2017 grazie alla maggiore vendita di portafogli e ad una miglior gestione degli stessi;
- le stime di portafogli NPL in vendita nel 2018 ammontano a circa 57 miliardi, di cui 26 già in fase di negoziazione (16,8 miliardi circa relativi ai crediti delle ex Venete che confluiranno nella SGA);
- i portafogli supportati dalla GACS sono stati venduti ad un prezzo mediamente più alto, come anche i portafogli contenenti una parte di UTP;
- nuovi accordi e operazioni di M&A sono avvenute nel mercato italiano fra operatori di collection, fondi e servicers - tra i quali Intrum, che ha annunciato interesse ad acquisire la Capital Light Bank di Intesa - mentre gli “storici” servicers hanno incrementato la capacità operativa.
La versione integrale del “Market Watch NPL – The Italian Scenario” nella versione di gennaio 2018 è consultabile attraverso il seguente file pdf:
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