Luca Zaia ha dichiarato che l’aumento dei contagi in Veneto è da ricondurre alla variante inglese: per Andrea Crisanti allora si dovrebbe chiudere tutta la Regione così come fatto nel Regno Unito.
Continua a essere difficile la situazione legata al Covid in Veneto. La regione che è stata messa in zona arancione, mentre nelle scorse 24 ore ha fatto registrare 2.167 nuovi casi di contagio e 44 morti.
Soltanto la Lombardia al momento sarebbe messa peggio in Italia, con il presidente Luca Zaia che ha dato la colpa alla variante inglese per il dilagare del virus nella sua Regione, sottolineando poi che il maggior numero dei casi dipenderebbe anche dall’alto numero di tamponi effettuati.
“L’aumento dei casi di pazienti Covid positivi, in Veneto, è dipesa dalla variante inglese - ha spiegato Zaia - può essere questo il ’fattore x’, che nella Regione ha fatto impennare la curva epidemiologica”.
Una situazione quella in Veneto che allarma Andrea Crisanti, popolare microbiologo dell’azienda ospedaliera di Padova che durante la prima ondata è stato consulente della Regione fino alla rottura con il Presidente.
“Variante inglese responsabile dei contagi in Veneto? - ha commentato Crisanti su Radio Capital - Se è così, allora bisogna fare come in Gran Bretagna: tutto chiuso e strade d’accesso per la regione bloccate”.
Tra i vari esperti, Andrea Crisanti di recente è senza dubbio uno degli esponenti di rilievo del fronte dei rigoristi, con il medico che ha criticato anche i nuovi criteri sulle zone rosse, che non sarebbero “abbastanza rigidi, vuol dire che si fa la zona rossa in Lombardia solo quando ci sono 10mila casi, che sono troppi”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA