Crisi di governo: arrivano i responsabili, l’alternativa è la Lamorgese premier

Alessandro Cipolla

14/01/2021

Dopo che Matteo Renzi ha aperto la crisi di governo, già si starebbero palesando i responsabili pronti a salvare Giuseppe Conte: se non dovesse riuscire questa operazione, prende quota l’arrivo di Luciana Lamorgese a Palazzo Chigi per un esecutivo istituzionale o di breve durata per accompagnare il Paese alle elezioni anticipate.

Crisi di governo: arrivano i responsabili, l’alternativa è la Lamorgese premier

Matteo Renzi alla fine ha scelto di andare fino in fondo, aprendo di fatto una crisi di governo con le dimissioni, che sono state accettate in serata dal Presidente del Consiglio, dei ministri Teresa Bellanova ed Elena Bonetti.

Durante la conferenza stampa dove è stato sancito lo strappo, il leader di Italia Viva ha attaccato duramente Giuseppe Conte anche sul piano personale, accusandolo di aver “delegittimato il modello democratico”.

Tutto questo nonostante che Conte, dopo un incontro lampo al Colle, avesse messo sul tavolo un patto di legislatura, mentre i vari pontieri del Partito Democratico si affannavano a mediare per evitare una rottura.

Alla fine tutto è stato vano, con l’apertura di una crisi di governo nonostante quanto incassato da Italia Viva anche nella stesura del Recovery Plan. Lo scenario più probabile adesso è che Conte prenda momentaneamente l’interim dell’Agricoltura e della Famiglia, ma giusto il tempo per approvare lo scostamento di bilancio e i ristori.

La prossima settimana poi dovrebbe arrivare la resa dei conti in Aula, dove potrebbero palesarsi quei responsabili da tempo in naftalina e che sarebbero pronti a sostituire i renziani.

L’alternativa sarebbe quella di un governo guidato da Luciana Lamorgese, ma anche a riguardo Giuseppe Conte e Matteo Renzi avrebbero idee molto differenti.

Crisi di governo: arrivano i responsabili?

Nonostante Matteo Renzi durante la sua conferenza stampa abbia lasciato aperto uno spiraglio per un possibile appoggio a un Conte-ter, l’avvocato a questo punto appare invece determinato a tagliare definitivamente i ponti con l’ex premier.

Stando a quanto riferisce La Repubblica, alla Camera sarebbe già pronto a nascere un nuovo gruppo di contiani, ma è al Senato dove si giocherà la partita più delicata: a Palazzo Madama infatti, senza i voti dei 18 senatori di IV la magigoranza non ha i numeri per andare avanti.

Ecco dunque che tornano in ballo i responsabili che al Senato sarebbero trainati da Sandra Lonardo, moglie di Clemente Mastella dallo scorso luglio al Gruppo Misto dopo aver detto addio a Forza Italia.

Conte quindi potrebbe essere numericamente salvato al Senato da una pattuglia di centristi, provenienti anche da Forza Italia, oltre che da diversi ex del Movimento 5 Stelle attualmente al Misto. Non è detto però che pure dei senatori di Italia Viva possano decidere di non seguire il loro leader rientrando nei ranghi del PD.

Questi responsabili però si dovrebbero riunire in un gruppo parlamentare, visto che il Colle vuole una maggioranza ben delineata e non sorretta da un manipolo di senatori in ordine sparso.

Ipotesi governo Lamorgese

Se questa operazione non dovesse andare in porto con le conseguenti dimissioni di Giuseppe Conte, il nome più caldo che circola al momento per Palazzo Chigi è quello del ministro Luciana Lamorgese.

Luciana Lamorgese, potrebbe essere lei la nuova premier” avrebbe confidato ai suoi Matteo Renzi stando al Corriere della Sera, con il senatore di Rignano che sarebbe favorevole a un governo di unità nazionale guidato proprio dalla Guardasigilli con scadenza al 2023.

In teoria anche Conte potrebbe essere favorevole a un governo Lamorgese, ma con una durata ben più breve: giusto il tempo di traghettare il Paese a delle elezioni anticipate che potrebbero tenersi in tarda primavera, comunque sempre prima del 3 agosto quando scatterà il semestre bianco.

Tanti scenari e infinite voci su questa crisi di governo che aumentano la grande incertezza politica che adesso aleggia sopra i cieli del Paese: mentre ci si dovrebbe preparare ad affrontare la terza ondata e a oliare il piano vaccini, l’esecutivo è ora di fatto impantanato nel pieno di una pandemia che sta mettendo in ginocchio il mondo intero.

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