Dopo il servizio di Amazon per la consegna a domicilio e il pericolo spionaggio, arriva la proposta di mettere i droni a disposizione degli studenti universitari
L’uso a scopi domestici dei droni sembra, ormai, avviarsi a diventare realtà, per lo meno a stelle e strisce.
Dal Prime Air pensato da Amazon per la consegna aerea in meno di mezz’ora che, proprio in queste ore, però, ha ricevuto il no della Federal Aviation Administration dettasi contraria a qualsiasi tipo di attività commerciale via droni.
Passando per la paranoia da ‘droni-spia’ che sembra star dilagando tra i cittadini americani, tanto da convincere un’azienda leader nell’allarmistica ad alta tecnologia a brevettare una “black box” in grado di rilevare l’eventuale presenza di droni oltre il limite fissato dall’autorità aviaria e avvertire immediatamente l’utente attraverso smartphone o computer.
L’ultima provocazione sembra arrivare, però, dalla università del South Florida che ha deciso di metterli a disposizione dei suoi studenti tramite prestito bibliotecario. Il motivo?
A detta di docenti e ricercatori del posto, i droni sarebbero utilissimi per lo studio di materie come, per esempio, l’architettura dal momento che permetterebbero con grande facilità di osservare dall’alto edifici e paesaggi. E anche gli studenti di ingegneria potrebbero trarne beneficio nell’ideazione e progettazione di nuove tecnologie volanti.
I droni saranno comunque dati in prestito soltanto agli studenti che presentino un progetto di ricerca completo, non prima di aver seguito un corso di formazione e inizialmente sotto la supervisione di un tutor.
Un ulteriore passo hi-tech nella formazione? Forse, quel che è certo è, intanto, che la mania per i droni domestici ha già colpito l’America e sta contagiando anche l’Europa. Retour ligne manuel
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