Google ha annunciato una grossa novità per il suo servizio Gmail. 3 miliardi di utenti sono chiamati a prendere una decisione nelle prossime settimane.
Google ha deciso di applicare un’importante modifica a Gmail. Il suo servizio di posta elettronica è spesso soggetto a nuove funzionalità e aggiornamenti che puntano migliorare l’intera esperienza offerta all’utente finale. E lo stesso succederà anche questa volta, almeno stando alle premesse.
Come spesso succede in questi mesi, anche questa volta c’è di mezzo l’intelligenza artificiale. L’aspetto controverso riguarda il fatto che ben 3 miliardi di utenti saranno messi di fronte a una scelta importante da dover prendere. Ci sono infatti importanti aspetti legati alla privacy di cui tenere conto prima di attivare la nuova funzionalità studiata dal team di sviluppatori di Big G.
Gmail si aggiorna e 3 miliardi di utenti devono decidere
Con il nuovo aggiornamento di Gmail, l’AI di Google entra a far parte in maniera ancor più preponderante all’interno del servizio di posta elettronica. Sta infatti per venire introdotta la nuova funzione di ricerca intelligente, che permetterà di velocizzare l’intero processo e di ritrovare più facilmente le vecchie email ricevute. Anche a distanza di anni.
L’aspetto negativo è però che Google memorizzerà informazioni sul modo in cui utilizzi Gmail, tenendo archiviati nei suoi database dati riguardanti le persone con cui comunichi di più, le volte in cui apri Gmail durante il giorno, quali tipologie di email guardi più spesso e cosa cerchi.
Per un massimo rispetto delle tue informazioni, Google ti darà la possibilità di scegliere se attivare o meno la ricerca intelligente. Ecco dunque che, come per tutti i 3 miliardi di utenti che hanno un account Gmail attivo, anche per te è giunto il momento di decidere se rendere funzionante o meno questo strumento.
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La differenza tra l’archiviazione in locale e in cloud
Tutto gira intorno alla modalità di archiviazione delle informazioni personali all’interno di Gmail. Al momento il salvataggio dei dati avviene in locale, mentre con la ricerca intelligente l’intero sistema viene trasferito nel cloud. Cosa cambia?
Quando i dati vengono elaborati nel cloud, il rischio è che questi vengano utilizzati anche per altri scopi come per esempio la vendita a società di terze parti per finalità di marketing. Nonostante tutte le precisazioni del caso inserite nella normativa sulla privacy redatta da Big G.
Con l’archiviazione in locale, invece, le informazioni rimangono inserite in un database protetto di Mountain View e non ci sono rischi alcuni per la sicurezza. Il consiglio che ti diamo è di valutare con attenzione il modo in cui sei solito sfruttare Gmail e se effettivamente le ricerche tramite AI ti possono servire.
Se apri l’app ogni giorno e hai migliaia di email distribuite negli anni, che rendono la ricerca più complicata, allora la nuova feature può essere una comoda alternativa. In caso contrario, valuta la possibilità di rimanere fedele al vecchio sistema per un rispetto della privacy migliore.
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