Decreto Ristori quinquies, il testo ancora non c’è: serve fare in fretta per riconoscere in tempi brevi gli aiuti alle imprese e ai lavoratori in difficoltà.
Il Decreto Ristori quinquies tarda ad arrivare: ancora oggi, infatti, non si hanno notizie del provvedimento con il quale sarà riconosciuta una nuova serie di aiuti alle imprese e ai lavoratori in difficoltà.
E pensare che esattamente un mese fa era pronta la bozza del Decreto Ristori quinquies e si pensava che questo potesse essere prossimo all’approvazione.
Tuttavia, preso atto dell’impossibilità di ricucire lo strappo con Italia Viva e di formare una nuova maggioranza, il Governo Conte due scelse di rinunciare all’approvazione del Decreto Ristori quinquies, lasciando al nuovo Esecutivo il compito di decidere come utilizzare i 32 miliardi di nuovo deficit autorizzato dal Parlamento.
Un mese dopo, però, del Decreto Ristori quinquies non c’è traccia e nel frattempo le imprese, sempre più in difficoltà, si chiedono quando arriveranno i nuovi aiuti promessi da tempo.
Decreto Ristori quinquies: che fine ha fatto il testo?
Ad oggi non è possibile rispondere alla domanda su che fine ha fatto il testo del Decreto Ristori quinquies. Come spiegato da Il Fatto Quotidiano, infatti, ad oggi non c’è traccia neppure di una bozza sulla quale poter fare le dovute considerazioni.
Va detto che il Governo Draghi è in carica da meno di dieci giorni e che comunque ci sono tre settimane di crisi di Governo da dover considerare; fatto sta che quella che sembrava essere una priorità della politica, ossia il riconoscere aiuti economici alle imprese in difficoltà, sembra essere passata in secondo piano rispetto ad altri interessi.
In questi giorni, infatti, Mario Draghi ha dovuto risolvere la grana dei sottosegretari, risolta solamente nella tarda serata di ieri. Adesso si spera che i vari Ministeri possano concentrarsi sulle varie priorità, accelerando così i lavori che porteranno alla definizione dello schema di provvedimento per i nuovi ristori.
Decreto Ristori quinquies: perché bisognerà aspettare ancora
Il testo del Decreto Ristori 5 non arriverà a breve. Il nuovo Ministro dell’Economia, Daniele Franco, infatti, non intende sbilanciarsi con i tempi in quanto ci sono delle difficoltà di cui tener conto.
Ad esempio, bisognerà pensare ad un sistema di calcolo che vada a ristorare maggiormente le imprese che hanno subito notevoli cali di fatturato. Per questo motivo si sta pensando di distinguere le attività in base ai codici ATECO, un’impostazione che sembra essere condivisa dallo stesso Premier.
Nel suo discorso di insediamento, infatti, Mario Draghi ha spiegato che bisognerà scegliere quali attività “proteggere” e quali “accompagnare al cambiamento”. Serve fare valutazioni che inevitabilmente richiedono tempo, in modo da non penalizzare nessuno.
E bisogna considerare che nel Decreto Ristori 5 dovrà esserci spazio anche per altre misure. Ad esempio, dovranno esserci stanziamenti per la Sanità al fine di potenziare la campagna vaccinazioni; inoltre, bisognerà estendere la cassa integrazione, come pure la NASpI.
Lato fisco bisognerà decidere in merito alla sospensione delle cartelle esattoriali. Il blocco scade il 28 febbraio, quindi una soluzione a riguardo dovrebbe arrivare già questa settimana. Difficile - anzi, impossibile - che il Decreto Ristori 5 venga approvato per quella data, quindi è più probabile che per il blocco delle cartelle si proceda con una nuova proroga di qualche giorno.
Insomma, i temi di cui discutere sono molti ed è per questo che il Decreto Ristori quinquies è ancora in fase di lavorazione. La speranza è che comunque questo possa essere approvato entro la fine della prossima settimana.
Decreto Ristori 5: quando arrivano gli aiuti?
Per le tempistiche di arrivo dei vari aiuti molto dipenderà dalla loro tipologia.
Il Governo Conte aveva ormai trovato la soluzione adatta per riconoscere ristori in tempi brevi grazie al riconoscimento dei contributi a fondo perduto. L’Agenzia delle Entrate si è rivelata molto efficace in tal senso e dopo il primo pagamento ha anche potuto procedere con il pagamento automatico per le successive tranche di aiuti.
Tuttavia, qualora i criteri per il riconoscimento dei contributi a fondo perduto e dei vari bonus dovessero cambiare, bisognerà nuovamente farne domanda. Non sarebbe quindi possibile il pagamento automatico e di conseguenza anche i tempi potrebbero allungarsi.
Una cosa è certa: serve fare in fretta poiché gli ultimi aiuti risalgono a fine dicembre e da allora ci sono attività che non hanno mai potuto rialzare la serranda.
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