Il Decreto Salva Precari è pronto: il Miur dovrebbe presentarlo in Consiglio dei Ministri entro la fine di luglio. Nuovi PAS e concorso straordinario per i precari, proroga del contratto per i diplomati alla magistrale.
Il Decreto Salva Precari con il quale il MIUR tenterà di risolvere diverse delle questioni relative alla condizione precaria di molti insegnanti (e non solo) sembra essere pronto, tanto da poter essere presentato in Consiglio dei Ministri già entro la fine di luglio.
Un decreto su cui si posano le speranze di tutti quei docenti che da anni insegnano senza la sicurezza di un posto di lavoro stabile; precari storici per cui finalmente sembra esserci la possibilità di un’immissione in ruolo.
Per i precari della Scuola, Miur e sindacati hanno raggiunto un’intesa lo scorso 24 aprile: da allora questi hanno lavorato assiduamente, confrontandosi sui vari temi, per arrivare alla realizzazione di un decreto legge che racchiuda - e risolva - tutti gli argomenti di discussione.
Dopo settimane di duro lavoro sembra che il cosiddetto Decreto Salva Precari sia pronto: ad anticipare il contenuto del testo è stato Italia Oggi, il quale ha fatto chiarezza su quali sono le novità in arrivo.
Decreto Salva Precari della Scuola: quali novità attendono gli insegnanti (e non solo)
Secondo quanto rivelato in anteprima da Italia Oggi, il Decreto Salva Precari si compone di nove articoli.
Le novità e i temi affrontati sono diversi; ad esempio si cercherà di risolvere la questione dell’elevato numero di precari storici nella scuola permettendo loro di conseguire - in via eccezionale - l’abilitazione all’insegnamento e di partecipare ad un concorso scuola a loro riservato.
Inoltre, ai docenti della scuola dell’infanzia e primaria diplomati alla magistrale, assunti con riserva, verrà concesso di insegnare ancora per un altro anno.
I nuovi PAS per l’abilitazione all’insegnamento
Tra le novità segnaliamo l’indizione di nuovi PAS, i percorsi abilitativi straordinari - organizzati dalle Università - utili al conseguimento dell’abilitazione all’insegnamento nelle scuole secondarie (sia di I che di II grado). Per dare la possibilità a tutti gli insegnanti interessati di conseguire la tanto ambita abilitazione, il percorso speciale - che verrà indetto solo per il 2019 - sarà realizzato in più cicli.
A poter partecipare saranno solamente gli insegnanti che si configurano come “precari storici”, ossia coloro che negli ultimi otto anni possono vantare almeno tre anni di servizio come supplenti (sia nelle scuole pubbliche che private). Non sono richiesti i tre anni di servizio per coloro che sono in possesso del titolo di dottore di ricerca.
Come chiaramente scritto nel testo del Decreto Salva Precari, il conseguimento del PAS non dà comunque diritto all’assunzione a tempo indeterminato visto che l’unica strada per l’immissione in ruolo è quella che vede la partecipazione al concorso scuola.
Concorso scuola riservato ai precari storici
Restando in tema “concorso scuola”, tra le novità del Decreto Salva Precari c’è anche la previsione di un concorso straordinario (si parla di circa 24.000 posti) riservato ai precari storici.
A questo concorso, quindi, dovrebbero partecipare solo coloro che hanno maturato almeno 3 anni di servizio negli ultimi 8 anni; potranno prenderne parte, però, anche i docenti già di ruolo che vorrebbero approfittare della selezione per cambiare classe di concorso. Secondo le ultime notizie sul concorso scuola straordinario non ci sarà alcuna prova preselettiva: la selezione, quindi, sarà per soli titoli ed esami (prova scritta computer based ed orale).
Decreto Salva Precari: le altre novità del testo
Oltre a queste due novità, di cui si è molto parlato in queste settimane, ci sono altri punti di interesse nel Decreto Salva Precari. Ad esempio bisogna segnalare la possibilità di una proroga del contratto per i docenti diplomati magistrali che inizialmente furono assunti con riserva in attesa che il Consiglio di Stato decidesse in merito al riconoscimento del loro titolo di studio come abilitante all’insegnamento.
Come noto la sentenza è stata sfavorevole a questi insegnanti, i quali al 1° settembre 2019 dovrebbero cessare il servizio. Secondo le ultime indiscrezioni, però, questa data potrebbe subire un rinvio: sembra infatti che il loro contratto sarà prorogato fino al 30 giugno 2020 a garanzia della funzionalità del sistema.
Altre novità da segnalare: eliminazione del ricorso al MEPA, mercato elettronico per gli acquisti nella P.A. per gli enti di ricerca e la ciambella di salvataggio per gli ispettori.
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