Il Decreto Ristori 5, che è stato rinominato Sostegno, sta per arrivare. Allargata la platea dei beneficiari.
Novità in arrivo per il Decreto Ristori 5, che d’ora in avanti si chiamerà Decreto Sostegno. Il cambio di denominazione deriva dal fatto che non si parlerà più di ristori alle attività colpite dalle chiusure e dalla pandemia ma di sostentamento alle partite IVA a prescindere dai codici Ateco. È la novità principale dopo l’intervento del Governo Draghi.
A questo punto, in molti si staranno chiedendo: a chi spetteranno gli aiuti del Decreto Sostegno? Ad anticipare la risposta è Italia Oggi, che fa chiarezza anche sulla nuova formula della pace fiscale.].
Decreto Sostegno, perché il nuovo nome della misura
Dopo l’interruzione dovuta alla crisi politica, il nuovo Governo ha ripreso a lavorare sulle misure in sostegno alle attività economiche nell’ambito dell’emergenza Covid-19.
Per il nuovo decreto, Daniele Franco avrà a disposizione gli oltre 32 miliardi stanziati con lo scostamento di bilancio approvato dal Parlamento lo scorso 20 gennaio.
La misura è largamente attesa da oltre due mesi, anche perché le misure anti-contagio non accennano ad allentarsi: mezza Italia è colorata d’arancione, con bar e ristoranti chiusi e il divieto di uscire dal Comune di abitazione, e l’insorgenza delle varianti di coronavirus fa temere il peggio. Con l’ultimo DPCM, inoltre verrà ristretta la lista di quelle attività che potranno rimanere aperte anche in zona rossa.
In risposta ai ritardi della politica, è stata indetta per lunedì 1 marzo - giorno in cui giureranno sottosegretari e viceministri del nuovo governo - una protesta delle partite IVA che da mesi attendono i ristori.
Decreto Sostegno, a chi spetteranno gli aiuti
Proprio a loro tenterà di rispondere il Mef con il nuovo Decreto Sostegno, che include due importanti novità. La prima è relativa proprio a chi riceverà i contributi.
Per stabilire i beneficiari della misura, infatti, non verranno più utilizzati i codici Ateco delle attività, ma basterà l’esistenza della partita Iva. Così dovrebbero trovare spazio i professionisti esclusi dai decreti precedenti.
Novità anche per il calcolo del ristoro: d’ora in poi si guarderà al calo del fatturato del 33% su base annuale. Non sarà più il mese di aprile il periodo di riferimento, ma il calo del 2020 rispetto al 2019.
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