Denunciare un professore contestando un voto troppo basso è possibile. Lo scorso anno uno studente ha querelato il professore d’inglese per un voto che gli rovinava la media; il caso fu archiviato ma i genitori vogliono opporsi alla decisione del giudice.
La legge italiana consente di denunciare il professore e contestare i voti troppo bassi.
Quando lo studente ottiene un voto basso, a suo parere immeritato, può innanzitutto rivolgersi al professore stesso e chiedere spiegazioni, in alternativa può chiedere l’intervento del Preside dell’istituto. Se i metodi pacifici non funzionano, non resta che segnalare il caso al Tar della Regione di residenza.
Infatti, anche se ogni professore ha il diritto di valutare lo studente secondo la propria autonomia e discrezionalità (riconosciuta per legge), si può chiedere l’intervento della giustizia quando si ha l’impressione che il professore abbassi i voti di proposito, magari perché spinto da un’antipatia personale o perché eccessivamente severo.
Un caso simile si è verificato la scorsa primavera, quando uno studente friulano di 16 anni ha deciso di querelare il professore d’inglese dopo aver preso 3 nell’ultima interrogazione, voto che gli ha rovinato la media scolastica.
Tuttavia il caso fu archiviato, ma adesso i genitori del ragazzo non solo si sono opposti all’archiviazione ma hanno anche intenzione di fornire nuove prove per dimostrare il danno psicofisico arrecato al figlio.
Come si contesta un voto troppo basso?
Denunciare un professore per un voto troppo basso, ingiustificato o comunque umiliante, è possibile e la giurisprudenza annovera diversi casi.
Ad una prima valutazione, quanto detto potrebbe sembrare in contrasto con il principio dell’autonomia professionale degli insegnanti, ma non è così: ogni studente ha il diritto di contrastare la valutazione se la ritiene incongrua rispetto alla sua preparazione.
In particolare, l’articolo 1 del D.P.R. n. 122 del 2009 dice che:
“La valutazione è espressione dell’autonomia professionale propria della funzione docente”.
Tuttavia ogni professore è tenuto a rispettare i criteri di verifica e valutazione stabiliti nel Collegio Docenti, ad assegnare i voti sulla base di specifiche griglie ed a giustificare la propria decisione se gli studenti lo richiedono. Senza contare il fatto che ogni professore deve rispettare l’emotività e la sensibilità dello studente, evitando valutazioni che possano umiliarlo e mortificarlo.
Per contestare il voto troppo basso si possono percorrere diverse strade:
- chiedere spiegazioni al professore e magari tentare di recuperare con una successiva interrogazione;
- rivolgersi al Preside dell’istituto che, a sua discrezione, può fare un richiamo disciplinare all’insegnante in questione;
- denunciare il fatto al Tar della propria Regione.
La legge consente di scegliere la via legale perché può accadere che qualche insegnante abusi della propria autonomia professionale: per esempio con un atteggiamento discriminatorio nei confronti di alcuni alunni, facendo dei favoritismi, penalizzando chi si assenta ad un compito in classe e altre condotte simili.
Tuttavia, prima di scegliere la via legale, consigliamo di procurarsi dei testimoni (i compagni di classe per esempio) e dei documenti idonei a provare che la votazione è ingiusta perché troppo bassa rispetto alla performance dello studente.
Se il giudice valuta che il fatto sussiste, il professore rischia la sospensione dall’incarico. Lo studente ricorrente può anche ottenere il risarcimento dei danni se prova (con certificato medico) di aver subito un serio danno psicofisico a causa del comportamento ingiusto, discriminatorio o eccessivamente severo dell’insegnante.
Il caso dello studente friulano
Quanto detto in merito alla possibilità di rivolgersi Tar per contestare un voto troppo basso, viene confermato da quello che è accaduto lo scorso anno ad uno studente friulano di 16 anni.
Il ragazzo, studente modello con una carriera scolastica impeccabile, ha deciso di rivolgersi al giudice dopo aver preso un 3 nell’ultima interrogazione di inglese, votazione che gli ha abbassato drasticamente la media.
Il fatto è stato descritto dettagliatamente dal Messaggero Veneto: il professore di inglese sotto accusa non voleva esprimere un voto finale inferiore alla media altissima del ragazzo, perciò lo aveva invitato a farsi interrogare nuovamente ed aveva anche parlato con i suoi genitori e con gli altri studenti affinché lo spronassero.
Tuttavia il ragazzo non ha voluto saperne e si è ripetutamente assentato per evitare l’interrogazione. Ma uno degli ultimi giorni di scuola non è riuscito ad evitare l’ora di inglese ed è stato chiamato all’interrogazione nella quale, per protesta, ha fatto scena muta ottenendo un 3 un tre sul registro.
Nel caso di specie, il giudice delle indagini preliminari, Andrea Odoardo Comez, ha archiviato il caso su richiesta del Pubblico ministero Elisa Calligaris che non ha riscontrato l’illiceità della condotta del professore. Ma la famiglia dello studente non è d’accordo e ha deciso di opporsi all’archiviazione e dimostrare con certificati medici e referti sanitari lo stato di stress psicofisico subito dal figlio a causa della condotta del professore.
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