Deutsche Bank ha prestato 2 miliardi a Donald Trump che a sua volta ha mentito sullo stato delle sue finanze promettendo weekend e viaggi di lusso ai banchieri
Deutsche Bank ha prestato a Donald Trump due miliardi di dollari nel corso degli anni.
Nulla di male se non fosse per tutti gli allarmi inerenti lo stato delle finanze di colui che poi sarebbe diventato Presidente degli Stati Uniti d’America.
A portare il caso allo scoperto è stata una recente indagine del The New York Times, che ha intervistato più di 20 dipendenti (attuali ed ex) di Deutsche Bank. Secondo il rapporto, Trump è riuscito a ottenere finanziamenti dalla banca tedesca per quasi due decenni nonostante i suoi fallimenti e nonostante fosse considerato un cliente rischioso da altri istituti di credito. Come è stato possibile tutto ciò?
Deutsche Bank-Donald Trump: il caso
Stando all’indagine citata, in numerosi casi Trump avrebbe gonfiato le sue ricchezze e il valore dei suoi asset, ottenendo prestiti in cambio di weekend a Mar-a-Lago (il suo club privato a Palm Beach, in Florida) o ancora di lussuosi viaggi sul suo jet.
Secondo il rapporto, Deutsche Bank avrebbe concesso i suddetti finanziamenti anche dopo aver verificato che Trump aveva gonfiato del 70% il valore dei suoi beni.
Grazie ai prestiti della banca tedesca il tycoon si è costruito un impero fatto di grattacieli e proprietà immobiliari di alto livello. Allo stesso tempo, grazie al suo rapporto con Donald Trump, Deutsche Bank è riuscita a sviluppare la propria attività di investment-banking.
La relazione tra il presidente e l’istituto tedesco è finita tempo fa sotto la lente delle autorità USA. L’ufficio dell’Attorney General di New York, l’Intelligence Committee e il Financial Services Committee del Congresso si sono già interrogati sui legami Tra Donald Trump e Deutsche Bank. L’ultimo report non ha fatto altro che gettare benzina sul fuoco. Per il momento nessuna delle parti in causa ha commentato la vicenda.
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