Di Battista è sicuro: nel M5S c’è un complotto per tagliarlo fuori dai vertici
Alessandro Di Battista a tutto campo… contro il Movimento 5 Stelle. L’ex frontman dei pentastellati, che dopo le ultime sconfitte elettorali è tornato alla ribalta, si è detto “preoccupato” per il Movimento, che rischia di diventare un partito debole “come l’Udeur, buono forse più per la gestione di poltrone e di carriere”.
“Non è quello per il quale ho combattuto”, rincara Dibba, aggiungendo che c’è qualcuno nel M5S che teme la sua possibile leadership.
M5S, Di Battista: “Alleanza con PD è morte nera”
Nel corso di un’intervista a Piazzapulita, il programma di Corrado Formigli in onda su La7 il giovedì sera, Alessandro Di Battista ha criticato duramente lo stato attuale dei 5 Stelle.
Il loro male più grande? “L’allaeanza strutturale con il PD”, che rischia di diventare “la morte nera” per il M5S. L’attacco di Di Battista arriva a una decina di giorni dal suo ultimo sfogo, subito dopo la debacle delle Regionali, in cui aveva parlato della più grande sconfitta del Movimento.
Di Battista ha detto inoltre di non sapere se andrà a fare campagna elettorale per i ballottaggi dei candidati M5S-PD. “Se oltretutto si sta andando verso una legge elettorale proporzionale, per quale motivo fare interviste ogni giorno su noi e il PD?”, chiede ancora polemico l’ex deputato.
Quello del M5S è un problema di identità: “Temo che oggi se tutti gli italiani dovessero percepire che il Movimento e il PD siano più o meno la stessa cosa, poi alla fine votano l’originale”.
Di Battista, nel M5S temono che prenda il comando
L’identità del Movimento sarà uno dei temi principali degli Stati generali, dove potrebbe avvenire un vero e proprio strappo fra Di Battista e i vertici pro-PD, come Di Maio e Taverna.
“Sembra che sia rimasto solo io a fare determinate battaglie, quasi in solitudine, mentre il Movimento va in un’altra direzione”, ammette Dibba. Ma perché è così critico con i vertici proprio quando Crimi ha espresso la volontà di ritornare a decisioni più collegiali?
A questa domanda arriva l’accusa più grave: “Ci sono persone che spingono per la leadership collegiale perché c’è il pericolo che il capo diventi io, la verità è questa”.
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