Quando Di Maio diceva “PD? Partito dei privilegi e delle inchieste per corruzione, non vedo dialogo”. Era maggio 2019

Fiammetta Rubini

29 Agosto 2019 - 11:27

C’è l’intesa M5S-PD per formare il nuovo governo. Ma solo tre mesi fa Di Maio smentiva ogni tipo di avvicinamento e dialogo con «un partito che ha cambiato volto ma ha gli stessi atteggiamenti di prima, si occupa di privilegi ed è coinvolto in tutte le inchieste di corruzione».

La crisi di governo è stata disinnescata dall’accordo tra 5 Stelle e PD per formare una nuova maggioranza. Solo tre mesi fa, ospite a Porta a Porta, il capo del M5S Luigi Di Maio smentiva ogni possibile riavvicinamento e dialogo con il partito di Zingaretti.

Il giornalista Marcello Sorgi in studio gli fa notare che negli ultimi tempi si è notata una riduzione delle distanze tra le due forze politiche per via di alcune misure, come quella del reddito minimo, appoggiata tanto dai pentastellati quanto dal centrosinistra.

“Quando è nato il nuovo PD di Zingaretti io ho fatto un’apertura di credito e proposto di votare insieme la proposta sul salario minimo orario. Proposta poi ritirata dal PD, che ne ha avanzata un’altra (quella di Zanda, tesoriere del PD) che chiedeva di aumentare il salario ai parlamentari invece che agli italiani.

Di Maio: PD di Zingaretti più subdolo di quello di Renzi

“Io vedo in questo PD un atteggiamento ancora più subdolo di quello di Renzi, perché è un PD che ha cambiato volto ma è lo stesso di quello di prima. Riconosco di aver fatto un’apertura, ma hanno ritirato l’unica cosa che avevano simile a noi. Con questo PD non ho nulla a che vedere.

Oggi non vedo un dialogo con il partito di Zingaretti ma proprio nei fatti. È un PD che si occupa di privilegi, che è coinvolto in tutte le inchieste di corruzione sulla Sanità”.

Era maggio 2019, ma solo un mese fa rincarava la dose con affermazioni ancora più forti: “Ricordo che la Lega ha votato con il PD, col partito che in Emilia Romagna toglieva i bambini alle famiglie con l’elettroshock per venderseli io non voglio avere nulla a che fare”.

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