La digital transformation è un cambiamento fondamentale nel modo in cui un’azienda offre valore ai propri clienti. Ecco in cosa consiste e cosa comporta questa trasformazione, e perché ormai è una strada senza ritorno.
Anche l’Italia ha deciso di investire nella Digital Transformation delle aziende. Il MiSe ha stanziato 100 milioni di euro per favorire la trasformazione tecnologica e digitale delle PMI e incentivare l’innovazione e la competitività in un mercato sempre più digital.
Il decreto con termini e modalità di partecipazione al bando Digital Transformation delle PMI è stato pubblicato, con domande al via dal 15 dicembre.
Ma cos’è la Digital Transformation e come funziona davvero? Partiamo dalla definizione e dalle tendenze chiave per arrivare a comprendere perché è tanto importante quanto difficile da mettere in pratica.
Cos’è la Digital Transformation: definizione
Secondo la definizione che ne dà Wikipedia, la digital transformation (“trasformazione digitale”) è l’adozione delle tecnologie digitali per trasformare servizi e imprese, sostituendo processi tradizionali/manuali con nuove soluzioni digitali che possono offrire una maggiore efficienza tramite l’automazione, innovazione e creatività, o semplicemente migliorare l’operatività.
Il concetto base della digital transformation troviamo l’abbandono della carta, la cosiddetta dematerializzazione, a favore degli strumenti digitali.
Per essere messa in atto la trasformazione digitale si può servire di una serie di strumenti: cloud computing, pagamenti elettronici, intelligenza artificiale, machine learning, applicazioni web, blockchain, smart contract, criptovalute, Big Data, identificazione elettronica…
Un malinteso comune è che la digital transformation consista nell’uso massiccio dell’IT (Information Technology) per trarre vantaggio dalla tecnologia e dai dati digitali, ma ormai se ne dà una visione olistica: la DT è quindi un vero e proprio cambiamento di mentalità, cultura, di business model e di organizzazione aziendale e sociale.
Questo cambiamento può coinvolgere le imprese di tutte le dimensioni, le pubbliche amministrazioni, le banche, i ministeri e vari ambiti (assistenza sanitaria, comunicazione, arte, scienza...).
Come funziona la digital transformation
Idealmente guidata dal CEO, in collaborazione con CIO, CHRO e altri dirigenti senior, la trasformazione digitale richiede una collaborazione interdipartimentale per abbinare filosofie incentrate sul business con modelli di sviluppo rapido delle applicazioni.
Ci sono vari motivi per cui un’azienda può intraprendere la strada della trasformazione digitale. Il principale è di solito un problema di sopravvivenza: in tempi di crisi bisogna sapersi adattare rapidamente agli inceppi nella catena di fornitura, alle pressioni del time to market e alle aspettative/esigenze dei clienti riguardo prodotti e servizi.
Pensiamo ai cambiamenti portati dalla pandemia di Covid-19: vi è stato un passaggio repentino all’e-commerce, allo streaming, al fitness e alla spesa online, per esempio, per non parlare del ricorso massiccio allo smart working o al lavoro da remoto.
Prima di investire in DT è però importante avere un’ampia e chiara strategia aziendale: bisogna stabilire prima gli obiettivi concreti e capire quali possono essere gli strumenti digitali e tecnologici migliori per perseguirli. Questo perché è quello che il leader immagina come il futuro dell’organizzazione deve guidare la tecnologia, non il contrario.
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