Dipendenti pubblici, formazione essenziale: la lettera del Ministro Brunetta ai dipendenti

Simone Micocci

20 Gennaio 2022 - 15:46

Dipendenti pubblici, la lettera del Ministro Brunetta invita alla formazione: da questa dipenderanno anche i prossimi aumenti di stipendio.

Dipendenti pubblici, formazione essenziale: la lettera del Ministro Brunetta ai dipendenti

La Pubblica Amministrazione sta vivendo una fase di profondo rinnovamento, come tra l’altro tutto il Paese. Un rinnovamento a cui seguirà un aumento di stipendio per i dipendenti pubblici, con il Ministro della Funziona Pubblica, Renato Brunetta, che ha fatto chiarezza su quali sono i criteri che verranno seguiti nel valutare chi merita di guadagnare di più.

Il Ministro Brunetta ha scritto una lettera ai 3,2 milioni di dipendenti della Pubblica Amministrazione, confermando l’importante ruolo che tutta la PA avrà nella fase di ricostruzione del Paese. D’altronde, “il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza individua nelle persone, prima ancora che nelle tecnologie, il motore del cambiamento”.

Una lettera che è un invito a formarsi, per arricchire il proprio bagaglio di competenze e non solo; sarà proprio la formazione, infatti, uno degli aspetti che permetterà di guadagnare di più.

Dipendenti pubblici, l’importanza della formazione: lettera del Ministro Brunetta

Nella lettera indirizzata alla Pubblica Amministrazione, il Ministro Brunetta punta l’attenzione sull’innovazione, la quale si produce non solo con le conoscenze e le competenze di cui si è già in possesso. Bisogna “acquisirne di nuove”, in particolare quelle tecniche, organizzative e manageriali che le transizioni amministrativa, digitale ed ecologica richiedono di acquisire.

A tal proposito, la Pubblica Amministrazione è chiamata ad affrontare un’importante sfida e il Ministero affiancherà i dipendenti durante questo percorso. Il 10 gennaio scorso è stato presentato il piano strategico “Ri-formare la PA. Persone qualificate per qualificare il Paese”, il quale determina appunto le fasi per la valorizzazione e lo sviluppo del capitale umano della PA.

A disposizione ci sono 2 miliardi di euro per un piano d’investimento di cinque anni che si aggiungerà al “naturale rinnovamento di competenze legato allo sblocco del turnover e alle decine di migliaia di nuove assunzioni necessarie all’attuazione del PNRR”.

Quello di Brunetta è un invito a formarsi, ad “investire sul percorso professionale”; anche perché si tratterà di un impegno che verrà adeguatamente retribuito.

Come funziona il piano formazione per i dipendenti pubblici

Come ricorda il Ministro, infatti, è proprio grazie ai nuovi contratti collettivi nazionali che viene posta l’attenzione sulla valorizzazione del personale, dalla quale dipenderanno miglioramenti di carriera e di retribuzione.

Nel dettaglio, il suddetto piano conta di due ambiti d’intervento:

  • PA 110 e lode: ai dipendenti pubblici viene data la possibilità d’iscriversi, grazie a un’intesa firmata con il Ministero dell’Università e della Ricerca, a condizioni agevolate a corsi di laurea, master e corsi i specializzazione d’interesse per le attività delle amministrazioni pubbliche;
  • Syllabus per la formazione digitale: dal 1° febbraio 2022 i dipendenti, segnalati dalle singole amministrazioni, dovranno accedere all’autovalutazione delle proprie competenze digitali sull’apposita piattaforma. In base al risultato ottenuto, ai dipendenti verranno proposti dei moduli formativi con i quali colmare i gap di conoscenza e migliorare le competenze. Alla fine del percorso verrà rilasciata una certificazione che si andrà ad aggiungere al “fascicolo del dipendente”.

Si aggiunge poi il programma “Valore PA” con il quale vengono selezionati i corsi universitari di formazione proposti da atenei italiani in collaborazione con soggetti pubblici o privati su aree d’interesse delle stesse amministrazioni, con il finanziamento delle quote di partecipazione dei dipendenti selezionati.

E ancora, l’INPS metterà a disposizione dei dipendenti della PA l’accreditamento e il finanziamento di master universitari “executive” di I e II livello.

L’importanza della formazione nell’aumento di stipendio

Con il rinnovo del contratto vengono individuate quattro nuove aree professionali, con la possibilità di avanzamenti di tipo orizzontale (scatti) ogni tre anni. Per valutare se ne esistono le condizioni si guarderà, per almeno il 40% della valutazione finale, al merito e ai risultati raggiunti dal lavoratore.

E per ogni avanzamento ci sarà un incremento di stipendio che va dai 2.200,00€ l’anno per i funzionari, a 1.200,00€ per gli assistenti, fino a scendere a 800,00€ per coloro che fanno parte dell’area degli operatori.

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