La dipendenza da videogiochi entra ufficialmente nella lista OMS delle malattie mentali. Ecco come riconoscere chi soffre di game disorder.
La dipendenza da videogiochi? È una malattia mentale secondo l’OMS, che l’ha appena inserita nell’ICD (International Classification of Disease).
L’ufficialità è arrivata ieri ma già da tempo si parlava della futura inclusione del disturbo nella lista ed è dal 2014 che l’OMS ha cominciato a occuparsi della salute pubblica in relazione a Internet e ai dispositivi come computer e smartphone.
Game disorder: cos’è
Secondo il dottor Mark Griffith, un noto psicologo inglese che si occupa di dipendenze da videogiochi e giochi d’azzardo da quasi trent’anni, “dal punto di vista psicologico, videogiocare è una forma di gioco d’azzardo senza soldi”.
La dipendenza da videogiochi viene descritta dallo stesso OMS come un modello di comportamenti che comprendono la mancanza di controllo sull’attività di gaming, l’eccessiva importanza che viene data a questa pratica (che prende il sopravvento sugli altri interessi e sulle attività quotidiane) e il perseguire nel gioco nonostante si manifestino queste conseguenze negative.
Per essere diagnosticato, il gaming disorder deve essere abbastanza forte da danneggiare l’individuo nella sfera privata, così come quella familiare, sociale, lavorativa o scolastica. Inoltre deve trattarsi di un atteggiamento esistente da almeno 12 mesi.
Perché è una malattia mentale?
La decisione di includere la dipendenza da videogiochi nell’ultimo aggiornamento dell’ICD, si legge sul sito ufficiale dell’OMS, è avvenuta a seguito della nascita di terapie e programmi in varie parti del mondo per trattare sintomi attribuibili a questo disturbo. La speranza è che il suo inserimento aiuti i medici nel trattamento di questa malattia e nella sua prevenzione.
Il dottor Robert Jakob dell’OMS ha dichiarato che la lista è stata aggiornata anche per semplificare la struttura dei codici e per consentire ai medici di registrare le malattie e i disturbi più facilmente ed efficacemente.
I videogiocatori sono a rischio?
La possibilità di rientrare nel quadro del gaming disorder, comunque, è davvero bassa e anche il dottor Vladimir Poznyak, esperto dell’OMS, ha dichiarato che “quella coinvolta in questo comportamento è una piccola porzione delle persone che giocano ai videogame”.
L’OMS chiarisce che solo pochi tra i videogiocatori sono affetti da tale disturbo, ma sottolinea la necessità che le persone che utilizzano videogame facciano attenzione alla quantità di tempo spesa a giocare, così come a tutti i cambiamenti nella loro salute fisica e mentale che possono essere attribuiti a questa attività.
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