Dott. Burioni, ci spieghi quali sono i danni subiti dagli asintomatici

Dimitri Stagnitto

09/11/2020

Il medico diventato famoso per le sue apparizioni in TV pubblica un articolo secondo cui i positivi asintomatici al Covid-19 «stanno subendo colpi» all’interno del loro corpo, non specificando però di quali colpi si tratti.

Dott. Burioni, ci spieghi quali sono i danni subiti dagli asintomatici

Il Dott. Burioni, famoso per le ospitate televisive, ha recentemente pubblicato sul suo blog un articolo dal titolo «Coronavirus: chi è asintomatico non è malato. Ma è vero? Facciamo chiarezza».

In questo articolo si paragona esplicitamente lo status di positivo asintomatico al Covid-19 a malattie come il Cancro e l’AIDS dove una fase silente della malattia porta poi a una seconda fase in cui emergono i sintomi, quando ormai le possibilità di trattamento sono ampiamente ridotte.
Tali affermazioni sono decisamente gravi se non ampiamente e chiaramente argomentate, cosa che Burioni nell’articolo non fa.

Le possibilità sono due: o il paragone non regge ed è volto solo a diffondere panico (che certamente Burioni inquadrerà paternalisticamente come «stimolo a fare la cosa giusta») oppure il dott. Burioni è a conoscenza di un meccanismo per cui la positività al Covid-19, pur senza sintomi, porta prima o poi ineluttabilmente ad esiti estremamente gravi o mortali esattamente come Cancro e AIDS.

Sarebbe molto importante che nel secondo caso, visto che ormai l’allarme è procurato, venissero citati gli studi scientifici secondo cui sussiste questo grado di pericolo per la salute dei positivi asintomatici. Invece l’unica citazione all’interno del pezzo è una frase di Eric Topol (un cardiologo), «uno dei medici più autorevoli del pianeta» (senza citazioni della relativa classifica di autorevolezza) ha dichiarato: «Una porzione molto grande di persone, sebbene colpite da un’infezione silente e senza sintomi, internamente stanno subendo colpi all’interno del loro corpo di cui neanche sono a conoscenza».
Non è dato sapere in cosa consistano questi «colpi all’interno del proprio corpo», Burioni non lo spiega.

Ad oggi i protocolli non prevedono nessun trattamento per i positivi asintomatici se non l’isolamento fino a negativizzazione, dopo di che si torna alla vita abituale senza indicazioni di follow-up relativi all’osservazione delle conseguenze dei «colpi» ricevuti durante il periodo da positivi asintomatici.

Giova ricordare al Dott. Burioni come ai tanti, medici e non, che hanno diffuso informazioni più allarmistiche del dovuto in questi mesi che il Covid-19 non è l’unico pericolo per la salute umana: continuano ad esistere e a circolare tutte le malattie che affliggevano l’umanità già prima di esso ed oggi, anche a causa della spesso confusa e disordinata risposta del sistema sanitario nazionale, sono meno seguite e trattate di prima come già dichiarato a fine estate a Money.it dal Dott. Carlo Palermo con esiti, qui sì, che possono essere già da ora stimati come catastrofici in termini di morti evitabili nel medio e lungo termine.

Infine è essenziale ricordare che l’elemento psicologico è importante quanto quello fisico nel definire lo stato di salute di ciascuno. Certamente le misure adottate per combattere il virus hanno avuto e continuano ad avere un impatto importante in questo senso tenendo conto dell’effetto combinato in termini di stress delle restrizioni alla libertà personale e del peggioramento delle prospettive economiche per il futuro, senza contare chi già nel presente vive situazioni di totale indigenza a causa dell’impatto economico dell’emergenza. Anche il suicidio è spesso l’esito finale e irrecuperabile di una situazione silente fino al momento in cui è troppo tardi.

Nota finale:
a completamento di quanto sopra è opportuno aggiungere che al post apparso su medicalfacts sono allegati due link come riferimenti, ovvero:

https://www.acpjournals.org/doi/10.7326/M20-3012
https://www.webmd.com/lung/news/20200811/asymptomatic-covid-silent-but-maybe-not-harmless

In ambo i casi gli articoli formulano ipotesi. Il primo è una «Narrative Review», il secondo contiene la parola «maybe» nel titolo. Insomma articoli che formulano ipotesi, certo non sufficienti a giustificare una messa sullo stesso piano tra covid-19 in assenza di sintomi, Cancro e AIDS.

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