Mario Draghi si sarebbe convinto a diventare il prossimo Presidente della Repubblica, con i partiti già proiettati alle elezioni nel 2022: la variante Omicron però potrebbe cambiare tutti i piani.
Mario Draghi prossimo Presidente della Repubblica ed elezioni anticipate nel 2022. Fino a una settimana fa nei corridoi dei Palazzi sembrava essere ormai tutto scritto, ma ora le cose potrebbero cambiare a causa della variante Omicron.
Procediamo per ordine. L’elezione a inizio febbraio del Presidente della Repubblica è come sempre una grande incognita. Con Sergio Mattarella che continua a ripetere in ogni modo di non essere disposto a un secondo mandato, tutti i gli indizi per il Quirinale portano a Mario Draghi.
Le cronache descrivono l’ex numero uno della BCE come ormai convinto di un suo trasferimento a breve al Colle, tanto da aver già iniziato a sondare il terreno per capire quali partiti lo potrebbero appoggiare durante la conta in Parlamento.
Con anche Fratelli d’Italia che potrebbe dare il suo voto a Draghi, problemi numerici a riguardo non dovrebbero esserci: risolto il problema della pensione per i parlamentari alla prima legislatura, l’unica perplessità che frena i vari gruppi è sul come gestire una fine anticipata di questa legislatura, visto che un “governicchio” che tiri avanti fino al 2023 non sembrerebbe essere una ipotesi praticabile.
Se Mario Draghi dovesse traslocare da Palazzo Chigi al Quirinale, sarebbero inevitabili delle elezioni anticipate nel 2022 tanto che i vari partiti starebbero già preparandosi a votare con un anno di anticipo.
Draghi, il Colle e la variante Omicron
Nonostante la gran fanfara dei media mainstream, il Governo dei Migliori finora ha incontrato diverse difficoltà: non solo per i ritardi nel PNRR e nella legge di Bilancio, ma anche tutte le riforme finora annunciate sono state il classico topolino partorito dalla montagna.
Considerata anche la litigiosità della maggioranza, stando ai bene informati nelle ultime settimane Mario Draghi avrebbe maturato la decisione di provare a essere eletto prossimo Presidente della Repubblica.
I vari leader da Giorgia Meloni a Enrico Letta passando per Matteo Salvini e Giuseppe Conte, sarebbero tutti ben felici di votare in anticipo sia per massimizzare le percentuali dei sondaggi sia per fare un repulisti generale all’interno dei propri partiti.
Solo Silvio Berlusconi che nutre sempre la speranza di salire lui al Colle vorrebbe che il Presidente del Consiglio restasse al proprio posto. Anche a Italia Viva che rischierebbe per i sondaggi di non superare la soglia di sbarramento del 3%, non dispiacerebbe che questa legislatura giungesse alla sua naturale scadenza.
Tralasciando le varie trame di quello che è stato ribattezzato come il Romanzo Quirinale, c’è però un altro fattore che potrebbe cambiare tutti i piani dei partiti: la variante Omicron che negli ultimi giorni ha messo in allarme il mondo intero.
Se le 32 mutazioni della nuova variante dovessero aver generato un virus più contagioso e maggiormente resistente ai vaccini, lo scenario anche per l’Italia potrebbe essere quello di un peggioramento della situazione sanitaria.
In una nuova situazione di grande allarme, di certo non si potrebbe andare a votare in anticipo oppure immaginare un altro cambio di Governo. Mario Draghi così potrebbe essere “costretto” a restare al suo posto e al Quirinale si cercherebbe in ogni modo a convincere Sergio Mattarella a considerare un bis.
Al momento però non sappiamo quale potrà essere l’impatto della variante Omicron dal punto di vista sanitario: se questo allarmismo generale dovesse rivelarsi ingiustificato, allora lo scenario di Draghi al Colle ed elezioni anticipate nel 2022 appare probabile, ma se la situazione sanitaria in Italia nelle prossime settimane dovesse peggiorare allora tutti potrebbero restare al proprio posto.
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