Debito e regole del Patto di Stabilità: cosa ne pensa Draghi? Il presidente del Consiglio ha dato indicazioni su questi due temi. Perché il livello di indebitamento ora non preoccupa e il Patto europeo cambierà secondo il premier.
Il Patto di Stabilità europeo non può restare com’è e il tema debito adesso non è prioritario: così Draghi si è espresso su temi cruciali per l’UE.
Entrando in argomentazioni economiche, sulle quali il Presidente del Consiglio è considerato massimo esperto, il premier ha dato importanti indicazioni su cosa sta accadendo ai bilanci statali dei principali Paesi europei.
La conclusione è chiara: il livello - alto - di debito non deve impensierire ora e le regole del Patto di Stabilità cambieranno. Le parole di Draghi al riguardo.
Per Draghi il debito ora non è il problema e il Patto di Stabilità cambierà
Debiti statali sempre più elevati ma necessari per evitare il collasso di imprese, lavoratori e famiglie: questo è uno dei quadri economici attuali dell’Europa, e non solo.
Lo sa bene anche Mario Draghi, che nella sua prima e ufficiale conferenza stampa, ha ben delineato il compito del Governo in questa crisi:
“In questo anno è necessario accompagnare imprese e lavoratori nel percorso di uscita dalla recessione, non si chiedono soldi, si danno soldi...Non è in questo momento che si deve guardare al debito, verrà il momento ma non è questo....Tutti i Paesi stanno aumentando il debito, la Germania, la Francia, questa è la politica economica da fare oggi...”
D’altronde l’analisi è semplice: non solo l’Italia sta vivendo la recessione, ma anche gli altri Stati vicini stanno attraversando la stessa grave contrazione economica e la risposta non può che essere di aumentare l’indebitamento per sostenere il sistema.
Da qui, il passaggio, breve ma chiaro, sul Patto di Stabilità: “le regole verranno discusse e mi pare difficile che restino uguali...”
Un argomento caldo a Bruxelles già da mesi. Come noto, le norme che stabiliscono la soglia deficit/PIL al di sotto del 3% e quella debito/PIL inferiore al 60% sono state sospese dinanzi all’eccezionalità della crisi pandemica. Almeno per tutto l’anno 2022, quando, forse, ritorneranno ad esserci le condizioni economico-finanziarie pre-Covid.
Poi cosa accadrà? Tutto è cambiato, sembra suggerire lo stesso Draghi e le regole di austerità inserite nel Patto di Stabilità avranno bisogno di adeguamenti, nel nome della flessibilità. La discussione sul tema si aprirà a breve a Bruxelles. Anche questo sarà un passo fondamentale per delineare il futuro dell’UE e del bilancio dell’Italia.
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