UBS ha spiegato in un report i motivi che hanno spinto la BCE ad agire e il perché i nuovi stimoli di politica monetaria aiuteranno la ripresa dell’Eurozona.
La BCE ha deciso di abbassare i tassi di deposito di 10 punti base, di estendere il Quantitative Easing fino a Marzo 2017 e di aumentare la tipologia di bond acquistati tramite il QE.
Questa mossa ha deluso le attese dei mercati che, nella giornata di ieri, hanno segnato pesanti ribassi. Tuttavia, nonostante le reazioni negative degli investitori, secondo UBS i nuovi stimoli attuati dalla BCE serviranno a migliorare la ripresa dell’Eurozona.
UBS: ecco le 3 ragioni che hanno spinto la BCE ad agire
Nonostante il disappunto mostrato dai mercati dopo l’annuncio delle nuove misure attuate dalla BCE, i nuovi stimoli apportati dall’istituto europeo serviranno a migliorare la ripresa economica dell’Eurozona e a dirottare gli investimenti verso asset più rischiosi secondo gli analisti di UBS.
Benché l’economia Europea abbia dato recenti segnali positivi sul proprio andamento, la BCE ha deciso comunque di intervenire aumentando gli stimoli di politica monetaria. Nel particolare, secondo UBS, la BCE ha deciso di agire per 3 ragioni.
Il primo motivo, riguarda la “reputazione” della BCE. Nelle dichiarazioni rilasciate il 22 Ottobre, la Banca Centrale Europea si era impegnata ad aumentare la politica monetaria attualmente vigente. Dato che la credibilità dell’istituto europeo è cruciale per le aspettative dei mercati, UBS reputa che l’istituto centrale europeo dovesse in qualche modo mantenere fede alla parola data.
In secondo luogo, la nuova caduta dei prezzi del petrolio generatasi dopo l’annuncio del programma di Quantitative Easing ha aiutato la normalizzazione dei prezzi che hanno dato una spinta alla stagnante inflazione europea.
La terza ragione, è che la BCE ha ritenuto che l’incertezza globale dei mesi passati ha inclinato verso il basso la bilancia dei rischi.
L’iniziale reazione negativa dei mercati ai nuovi stimoli di politica monetaria della BCE è stata causata dalla delusione delle aspettative degli operatori del mercato. Le nuove misure, infatti, rientravano nelle parte bassa delle attese degli investitori che sono rimasti delusi dal mancato incremento monetario del QE.
UBS: nuove misure aiuteranno ripresa UE. EurUsd a 1,08 nei prossimi 6 mesi
UBS reputa che le nuove misure messe in atto dalla Banca Centrale Europea daranno un supporto positivo al settore equity dell’Eurozona e ai rendimenti del credito.
Inoltre, le nuove misure impatteranno negativamente sulla valutazione dell’Euro con particolare riguardo al cambio con la Corona norvegese.
Riguardo al settore dell’equity, la manovra della BCE dovrebbe rafforzare la crescita monetaria dell’Eurozona e i profitti aziendali. Il settore finanziario in particolare dovrebbe beneficiare dell’aumento dei volumi di prestiti e dai profitti generati dall’aumento della fornitura e domanda di mutui.
L’Euro invece, secondo gli esperti di UBS, dovrebbe rivalutarsi nei confronti del Dollaro americano. Questo perché la crescita dell’economia europea e la crescente domanda di asset dell’Eurozona da parte degli investitori dovrebbe spingere il cambio Euro-Dollaro verso quota 1,08 nei primi 6 mesi e a 1,1 nei prossimi 12.
La nuova manovra della BCE svaluterà l’Euro principalmente nei confronti della Corona norvegese.
Infine, UBS suggerisce di continuare a monitorare i dati sui tassi di deposito in Svizzera. Se il Franco svizzero dovesse risultare troppo forte dopo la manovra della BCE, ci si potrebbe attendere una caduta del cross Euro-Franco svizzero intorno all’area di 1,06.
In conclusione, la banca d’affari svizzera reputa che il QE fino ad adesso abbia apportato effetti positivi ai fondamentali dell’economia dell’Eurozona e che il suo rafforzamento guiderà l’espansione economica del Vecchio Continente.
Fonte: Cnbc.com
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