Il partito di Mark Rutte è il più votato alle elezioni in Olanda, con il primo ministro uscente pronto a formare il 4° Governo di coalizione e diventare il più longevo della storia. Crollano l’alleato di Salvini e le forze di sinistra.
Il Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia del primo ministro uscente Mark Rutte è stato il più votato alle elezioni in Olanda con il 22,7% dei consensi, in crescita dell’1,6% rispetto alle scorse politiche. Un risultato che gli permette di conquistare 36 dei 150 seggi del Parlamento dei Paesi Bassi.
Se la conferma nei confronti di Rutte era stata prevista dai sondaggi, nonostante la crisi che aveva portato alle elezioni anticipate, si è assistito invece con sorpresa a un exploit di D66, formazione liberaldemocratica ed europeista di centrosinistra, arrivata seconda alle urne con il 14,1%, con un trend positivo del 2% e 5 seggi in più assegnati in aula, che la portano a un totale di 24.
Nonostante il coronavirus, si è registrata la maggiore affluenza degli ultimi 30 anni, con l’82,6% degli aventi diritto che si è recato alle urne nei tre giorni messi a disposizione per il voto.
Mark Rutte si prepara così a formare il suo quarto Governo di coalizione, che gli permetterà di diventare il prossimo agosto il primo ministro più longevo della storia olandese e uno dei leader più anziani dell’Unione Europea.
Elezioni Olanda, nuova vittoria per Mark Rutte
Fino a ora il leader del Partito Popolare di centrodestra ha guidato tre differenti esecutivi di coalizione, riuscendo comunque a garantire l’unità dell’azione di Governo in un sistema frammentato come quello dei Paesi Bassi.
Sigrid Kaag ministra del Commercio del Rutte-ter e leader di D66 (Democratici 66 in riferimento all’anno di nascita del partito), dopo il balzo in avanti mostrato già dai primi exit poll, ha rivendicato un maggior peso del partito nella coalizione, la quale dovrà spostarsi su temi più progressisti, di giustizia sociale e di green economy.
L’altro partito appartenente al terzo Governo Rutte e seconda forza di coalizione, Appello Democratico Cristiano, è passato invece al terzo posto, una declassamento che potrebbe costargli la guida del ministero delle Finanze.
Crollano l’alleato di Salvini e i partiti di sinistra
Si è registrato un calo anche per il Partito della Libertà di estrema destra ed euroscettico, guidato da Geert Wilder alleato a Bruxelles della Lega di Salvini, che perde l’1,8% delle preferenze e un risultato finale dell’11,3%.
Tuttavia, il Forum per la Democrazia di Thierry Baudet, appartenente sempre all’area sovranista, ha quadruplicato il numero dei seggi, raggiungendo un totale di 8 posti in Parlamento.
Infine, crollano le forze politiche di sinistra con il Partito Laburista che ha confermato i suoi 9 seggi in Parlamento, mentre Partito Socialista e Sinistra Verde vedono dimezzata la loro rappresentanza.
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