Sondaggi alla mano, Calenda sembrerebbe avere un solo modo per arrivare al ballottaggio in queste elezioni amministrative a Roma: togliere a Michetti i voti dei moderati di centrodestra.
A Carlo Calenda l’illuminazione probabilmente è venuta in un caldo pomeriggio di fine luglio, quando alla Casa dell’Architettura si è svolto il primo - e finora ultimo - confronto tra i quattro principali candidati alle elezioni amministrative a Roma.
Chi si aspettava un tutti contro Virginia Raggi quel pomeriggio è rimasto deluso: se i primi attacchi sono stati tutti rivolti verso la sindaca, fiutata la situazione di difficoltà di Enrico Michetti subito il bersaglio del confronto è diventato il candidato del centrodestra.
Dopo il pièce de theatre di Michetti che si è alzato e ha abbandonato il palco al primo battibecco tra i candidati, al termine del confronto Calenda si è lasciato sfuggire una considerazione non da poco: “Se questo è il candidato, a destra abbiamo delle praterie”.
Da quel momento la campagna elettorale di queste elezioni amministrative a Roma ha preso una piega ben diversa: diversi sono stati gli attacchi rivolti a Enrico Michetti, tanto che Giorgia Meloni è subito corsa ai ripari affiancando al Tribuno un peso massimo della comunicazione politica come Luigi Di Gregorio, professore alla LUISS e già spin doctor delle vittoriose campagne di Renata Polverini e Gianni Alemanno.
Elezioni Roma: Calenda e la sfida a Michetti
Senza nulla voler togliere a Enrico Michetti, che in una campagna elettorale dura come quella delle amministrative a Roma probabilmente inizialmente ha pagato la sua inesperienza, sembrerebbe confermarsi quel ritornello che vuole il centrodestra avere i voti ma mancare di candidati.
Per i sondaggi Michetti sarebbe sempre in testa, ma il margine di vantaggio rispetto a Gualtieri si starebbe sempre più assottigliando: nell’eventuale ballottaggio poi, tutte le rilevazioni sono concorde nell’assegnare la vittoria all’ex ministro.
Interpellato dal Fatto Quotidiano, Antonio Noto dell’omonimo istituto di sondaggi ha spiegato che “il candidato di centrodestra è leggermente in testa anche se sta perdendo progressivamente voti a favore di Carlo Calenda”.
Non sarebbe così un caso che ultimamente il leader di Azione diversse volte abbia punzecchiato Michetti, come a voler cercare di attrarre a sé la parte più moderata dell’elettorato del centrodestra.
Una tattica che potrebbe essere l’unica a disposizione di Calenda per poter arrivare al ballottaggio in queste elezioni a Roma: più che su Gualtieri e Raggi, la corsa va fatta su Michetti.
Tutto si deciderà in quest’ultimo mese di campagna elettorale, con questa corsa a quattro per il Campidoglio che potrebbe riservare ancora delle grosse sorprese.
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