Il prossimo 26 maggio sarà il giorno di uno degli appuntamenti più attesi dell’anno: le elezioni europee 2019. Gli investitori già da tempo studiano i possibili scenari che potrebbero rivelarsi, nonché le possibili ripercussioni di un ulteriore avanzata dei movimenti populisti in europa
Domenica 26 maggio oltre 500 milioni di persone andranno alle urne. Da un lato i partiti sovranisti anti-euro, dall’altro il mantenimento dello status quo e le basi per rilanciare l’economia dell’Eurozona.
Le elezioni europee 2019 sono considerate un banco di prova fondamentale per il futuro dell’UE a fronte della continua avanzata dei movimenti populisti, fatto che sarebbe un rischio per l’Europa, che ne uscirebbe ancora più vulnerabile.
Secondo gli ultimi sondaggi, popolari e socialisti potrebbero risultare in calo, a fronte di una crescita dei liberali e di parte dei movimenti populisti. Gli investitori si chiedono quindi: quali possono essere i possibili scenari per i mercati e per la politica con un simile esito elettorale?
Il commento di Alessandro Tentori, Chief Investment Officer di AXA IM Italia
Secondo Alessandro Tentori, Chief Investment Officer di AXA IM Italia, una eventuale avanzata dei partiti anti-establishment a livello europeo non rappresenterebbe, per il momento, uno scenario di rischio.
«Una ulteriore frammentazione del Parlamento europeo, in questa tornata elettorale, a mio avviso non sarà abbastanza marcata per insidiare la tradizione europea di una coalizione tra popolari e socialisti», afferma Tentori.
Situazione che, a detta dell’esperto sarebbe più significativa se avessimo davanti alcuni anni di recessione economica: «I partiti tradizionali verrebbero sempre più messi in discussione e il consenso per i partiti anti-establishment potrebbe ampliarsi e divenire trasversale», continua l’esperto di AXA Investment Managers Italia.
Tuttavia, Tentori precisa che nonostante la «deriva populista» che si nota negli ultimi anni, in Europa e altrove, manca un denominatore comune, un leader che possa aggregare il messaggio e i voti di questi movimenti politici eterodossi.
«Il pericolo di un Parlamento europeo indebolito, e di riflesso la percezione di una Europa politicamente ed economicamente vulnerabile, è reale, ma penso che il rischio vero arriverà tra cinque anni e non nel maggio 2019», afferma Tentori.
Avanzata dei populisti in UE: quali impatti per l’Italia?
«Il Governo italiano si regge sul risultato delle elezioni politiche di marzo 2018: nell’ipotesi in cui le elezioni europee dovessero confermare la tendenza dei sondaggi, che danno in forte aumento la popolarità di Matteo Salvini, la tenuta del Governo stesso potrebbe essere messa in discussione. Ovviamente siamo nell’ambito della fantapolitica, ma uno scenario non del tutto improbabile prevede nuove elezioni politiche e la formazione di un Governo di centro-destra a trazione Lega», spiega l’esperto di AXA Investment Managers.
Le ripercussioni sui mercati
Secondo Tentori, le lezioni europee si svolgeranno in uno scenario di cambiamento importante: non solo il rallentamento della crescita e la guerra commerciale, ma anche altri fattori come quello delle Banche centrali che ora sembrano più orientate a mantenere delle politiche accomodanti.
Inoltre, spiega l’esperto di AXA IM Italia, non solo c’è un cambiamento a livello di politica monetaria, ma cambieranno anche tre membri su sei del Comitato esecutivo della Banca Centrale Europea, che termineranno il loro mandato.
Infine, riguardo specificatamente l’Italia, l’esperto afferma: «La crescita globale è la spada di Damocle che pende sull’Italia, alla luce dell’indebitamento pubblico. Il margine di»errore«è esiguo nel nostro Paese e un ulteriore periodo di stagnazione economica avrebbe sicuramente un effetto negativo sulla capacità del Governo di ridurre il rapporto tra debito e Pil».
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