Elon Musk, numero uno di Tesla e SpaceX, sta pensando di lanciare sui mercati finanziari Starlink, il segmento più redditizio del player aerospaziale.
SpaceX punterà forse al pianeta rosso, ma uno dei prossimi passaggi potrebbe essere dalle parti del numero 11 di Wall Street. Elon Musk, che del player aerospaziale è uno e trino, fondatore, CEO e CTO, sta pensando di quotare in Borsa il segmento dell’azienda che punta a costruire internet tra le stelle, Starlink. A rivelarlo, con un tweet, lo stesso tycoon.
Elon Musk quoterà in Borsa una parte di SpaceX?
All’utente Tesla in the Gong, che gli chiedeva se avesse fatto più di un pensiero su una eventuale Ipo di Starlink, Musk ha risposto che lo spin-off e quindi il debutto sui mercati avverrà “qualche anno prima di aver raggiunto la prevedibilità dei ricavi. Quotarsi in Borsa prima del tempo potrebbe essere molto doloroso”.
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Starlink, del resto, è un progetto ancora in evoluzione. L’azienda è ufficialmente un fornitore di servizi internet, ma questa scheda didascalica non rende onore al vero business plan buttato giù da Musk&Co.: costruire una costellazione di satelliti miniaturizzati per garantire una connessione satellitare a banda larga e a bassa latenza.
“Abbiamo schierato con successo circa 1.800 satelliti, e una volta che tutti quei satelliti raggiungeranno la loro orbita operativa avremo una copertura globale continua”, ha spiegato, alcuni giorni fa, il presidente di SpaceX Gwynne Shotwel, aggiungendo che l’obiettivo dovrebbe essere raggiunto “nel periodo di settembre. Ma poi avremo lavori normativi da fare per entrare in ogni Paese e ottenere l’approvazione per la fornitura di servizi di telecomunicazione”.
Starlink, il motore economico di SpaceX
La quota pianificata è di 12.000 satelliti, per un costo complessivo stimato in 10 miliardi di dollari. Numeri enormi, come enorme è il giro d’affari di Starlink, che di SpaceX è di fatto il ramo più redditizio. Nel giugno dello scorso anno Morgan Stanley ha dato all’azienda aerospaziale una valutazione di 50 miliardi, di cui 42 relativi alla sola Starlink.
Cifre che hanno tuttavia finito per lievitare ulteriormente pochi mesi dopo, e siamo a febbraio 2021, quando la valutazione dell’impero Musk è stata rivista a 74 miliardi. Insomma, un eventuale sbarco in Borsa non sarà forse un unicum per l’industria aerospaziale – diverse le startup a bassa capitalizzazione che si sono quotate fondendosi con delle Spac – ma quella di Starlink si preannuncia già come una Ipo ad altissimo potenziale di raccolta.
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