Embargo totale energia: cosa significa e conseguenze dopo il voto dell’Ue

Alessandro Nuzzo

07/04/2022

Il Parlamento europeo ha approvato a larga maggioranza un emendamento che sancisce l’embargo immediato delle importazioni energetiche dalla Russia. Vediamo di cosa si tratta.

Embargo totale energia: cosa significa e conseguenze dopo il voto dell’Ue

Dopo le recenti atrocità scoperte in Ucraina e commesse dall’esercito russo, l’Unione europea ha chiesto a gran voce ulteriori sanzioni contro la Russia.

Ed oggi il Parlamento europeo ha votato una risoluzione a tal fine. All’interno della risoluzione è stato votato anche l’emendamento che sancisce l’embargo totale ed immediato delle importazioni energetiche dalla Russia.

Ecco di cosa si tratta e quali conseguenze potrebbe comportare.

Embargo totale energia dalla Russia: cosa significa

Con 513 voti favorevoli, 22 contrari e 19 astenuti, il Parlamento europeo ha sancito con larga maggioranza l’embargo immediato dell’Ue sulle importazioni russe di petrolio, carbone, combustibile nucleare e gas e l’abbandono dell’utilizzo dei gasdotti Nordstream 1 e 2, con cui viene importato il gas in Europa.

Ma cosa si intende per embargo? Nel diritto internazionale si intende il divieto di commercializzare verso uno stato o più stati. In questo caso sta a significare che nessuno stato membro deve commercializzare con la Russia per l’acquisto di materie energetiche.

Le misure dovrebbero essere accompagnate anche da azioni volte ad assicurare l’approvvigionamento energetico dell’Ue nel breve tempo da altre fonti.

Inoltre bisogna decidere le tappe da seguire per revocare le sanzioni alla Russia qualora questa decida di ripristinare la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina, oltre all’integrità territoriale del paese entro i confini internazionalmente riconosciuti e il ritiro delle truppe dal paese.

Embargo totale: le possibili conseguenze per l’Italia

Ancora prima che il Parlamento votasse a favore dell’embargo energetico dalla Russia, il Premier Mario Draghi aveva aperto a questa soluzione qualora l’Ue lo avesse deciso.

Draghi ha poi posto una domanda ai presenti alla conferenza stampa: «Preferiamo la pace o il condizionatore acceso? Questa è la domanda che ci dobbiamo porre».

Ma quali conseguenze potrebbero esserci con l’embargo energetico dalla Russia? Lo stesso premier ha ammesso che il nostro paese ha riserve per 6 mesi senza approvvigionamento dalla Russia e ad ottobre potrebbero riscontrarsi i primi problemi.

L’Ue promette di lavorare ad una soluzione alternativa in tempi brevi, ma difficile che si riesca a trovare approvvigionamenti energetici da altri paesi in pochi mesi. Risultato: scollegarsi dalla Russia non è facile.

Le ulteriori sanzioni richieste dai parlamentari europei

Oltre all’embargo sull’importazione energetica, la risoluzione approvata dal Parlamento europeo ha richiesto anche ulteriori sanzioni alla Russia. Vediamo quali potrebbero essere.

Innanzitutto i deputati hanno chiesto ai leader Ue di escludere la Russia dal G20 ma non solo, anche da tutte le altre organizzazioni multilaterali come l’Unhcr, l’Interpol, l’Organizzazione Mondiale del Commercio, l’Unesco.

Questo per dare «un segnale importante del fatto che la comunità internazionale non tornerà a lavorare come di consueto con lo Stato aggressore».

Il Parlamento ha chiesto anche l’esclusione di tutte la banche russe dal circuito Swift (un circuito internazionale a cui partecipano le banche per regolare le transazioni ndr.). Senza di esso le transazioni sarebbero molto più difficili.

Ulteriore sanzione richiesta dai deputati è il divieto di navigazione in acque territoriali dell’Ue di navi commerciali o private battenti bandiera russa. Stessa cosa per il commercio su gomma da e per la Russia.

Hanno chiesto inoltre di sequestrare tutti i beni appartenenti ai funzionari russi o agli oligarchi associati al regime di Putin. Tutte le sanzioni poi devono essere equiparate anche alla Bielorussia, nazione che sin dall’inizio del conflitto si è schierata a fianco di Vladimir Putin.

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