Nuova acquisizione per Eni che si è assicurata diritti esplorativi offshore nell’Emirato di Ras al Khaimah, negli Emirati Arabi Uniti. In vista della pubblicazione dei conti, ecco le stime elaborate da Equita.
Eni ha annunciato l’ingresso nell’Emirato di Ras al Khaimah, negli Emirati Arabi Uniti, tramite l’acquisizione dei diritti esplorativi del Blocco A offshore.
“La Ras Al Khaimah petroleum authority ha assegnato a Eni i diritti di esplorazione del Blocco A nell’offshore dell’Emirato. La firma di oggi rappresenta un ulteriore passo nel processo di radicamento negli Emirati Arabi Uniti, dove la società già opera ad Abu Dhabi e a Sharjah”, riporta la nota del Cane a sei zampe.
Il Blocco A si estende su un’area di 2.412 km quadrati in acque profonde tra 10 e 90 metri. Eni sarà operatore con una quota del 90% mentre la società di stato RAK GAS sarà partner con una quota del 10%.
L’ingresso nell’Emirato di Ras Al Khaimah “rappresenta un ulteriore passo nel processo di posizionamento di Eni in Medio Oriente e il radicamento negli Emirati Arabi Uniti, dove la società già opera ad Abu Dhabi e a Sharjah”.
Azioni Eni poco mosse
In corrispondenza del giro di boa, le azioni Eni segnano un rialzo dello 0,13% a 15,45 euro. Negativo per oltre 3 punti percentuali nelle ultime cinque sedute, il saldo trimestrale delle azioni Eni è positivo per oltre l’8%.
Trimestrale Eni: Ebit stimato in miglioramento nonostante greggio
In vista della pubblicazione dei dati trimestrali, che saranno diffusi mercoledì 24 aprile, gli analisti di Equita hanno annunciato d stimare un Ebit “in lieve miglioramento su base annua nonostante il calo dei prezzi del greggio ($63,1/bbl in 1Q19 vs $66,8/bbl in 1Q18) grazie alla migliore redditività del business upstream e al cambio EUR/USD più favorevole”.
Nel dettaglio, la produzione è vista in contrazione annua di un punto percentuale, l’Ebit “adjusted” a 2.451 milioni di euro e il risultato netto, sempre in versione “depurata”, dovrebbe attestarsi a 969 milioni. Per quanto riguarda questi ultimi due dati, la variazione rispetto al primo trimestre 2018 è rispettivamente di +3 e di -1 punto percentuale.
Confermata la raccomandazione “Buy” con prezzo obiettivo a 20 euro."Riteniamo che i miglioramenti di redditività organici e uno scenario inflattivo sui prezzi degli idrocarburi siano solo in parte scontati dal titolo”, rilevano gli esperti.
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