Enti locali: SI del Senato al maxiemendamento. Tagli alla sanità per 2,35 miliardi

Silvia Mazzieri

29 Luglio 2015 - 09:09

Enti locali: SI del Senato al maxiemendamento. Si aspetta la conferma della Camera. Previsti tagli alle spese della sanità di 2,35 miliardi in tre anni. Gli altri provvedimenti e le critiche.

Enti locali: SI del Senato al maxiemendamento. Tagli alla sanità per 2,35 miliardi

Il Senato ha approvato con 163 SI e 111 NO il disegno di conversione in legge del decreto Enti locali.
Confermati i tagli alla Sanità per 2,35 miliardi di euro, con rinegoziazioni e nuove regole per la prescrizione di analisi mediche che riguardano anche il medico di famiglia.
Non sono mancate le critiche al maxiemendamento.

Enti locali: Il SI del Senato al maxiemendamento alla quinta seduta
Dopo quattro sedute andate a vuoto per mancanza del numero legale, il Governo incassa la fiducia del Senato sul maxiemendamento al decreto legge sugli Enti locali.
Tale provvedimento sarà completamente sostitutivo dell’articolo 1 del disegno di legge n. 1977 e deve essere definitivamente convertito in legge entro il 18 agosto.

Sanità, tagli per 2,35 miliardi: colpito anche il medico di famiglia
Più che di «tagli», dice il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi, si tratta di una
razionalizzazione che recepisce le decisioni già concordate con le Regioni il 2 luglio.”

E’ probabile però che le modifiche apportate vadano proprio a colpire i cittadini in un servizio importante come la sanità, già da settembre.

Ecco i principali provvedimenti approvati dal Senato:

  • giro di vite per le prestazioni sanitarie «inappropriate»: meno analisi, risonanze e prescrizioni superflue. Anche il medico di famiglia che fa prescrizioni «inappropriate» o senza adeguata motivazione rischia una riduzione del trattamento economico accessorio;
  • rinegoziazione dei contratti con le Regioni: ciascuna Regione ha la facoltà di ridiscutere i contratti con i relativi fornitori e di rescinderli in caso di mancato accordo. Si prevede una riduzione generalizzata dei nuovi importi rispetto a quelli in essere;
  • «tassa sul Giubileo» di 50 euro per i pellegrini stranieri. La somma dovrebbe garantire loro adeguata copertura sanitaria senza gravare sulla Sanità;
  • piano di assunzioni di AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco): sono previsti 240 nuovi posti di lavoro entro il 2018;
  • modifica dei rimborsi dei farmaci: entro il 30 settembre AIFA deve rinegoziare il prezzo di rimborso dei medicinali a carico del Servizio Sanitario Nazionale. Si prevedono abbassamenti generali per ridurre le spese.

I primi effetti di queste modifiche saranno visibili già da settembre, mentre l’attuazione della più ampia Legge di stabilità porterà a regime nella Sanità un risparmio complessivo di 10 miliardi di euro entro i prossimi 5 anni.

Maxiemendamento: gli altri provvedimenti
Il maxiemendamento introduce anche altre novità che riguardano diversi temi: dal lavoro alle manifestazioni, fino alla questione Ilva.
I LSU calabresi possono tirare un sospiro di sollievo. Dopo giorni di blocchi, proteste e polemiche, è giunta la conferma che il Governo intende stabilizzare la loro posizione.
Ad essere interessati dal provvedimento sono oltre 5mila precari calabresi che lavorano da circa 18 anni. E’ stata espressa soddisfazione da parte dei sindacati locali.

Ecco in sintesi le ulteriori novità introdotte dal maxiemendamento:

  • defiscalizzazione per l’autodromo di Monza. Si stima un risparmio di 20 milioni di euro conseguito dalla Regione Lombardia al preciso scopo di salvare il Gran Premio d’Italia dall’abolizione;
  • forze dell’ordine per il Giubileo. Via libera all’assunzione di 1.050 poliziotti, 1.050 carabinieri, 400 finanzieri e 250 vigili del fuoco per garantire la sicurezza di visitatori e cittadini durante l’evento;
  • nel testo del maxiemendamento sono confluite anche le disposizioni del DL Strade sicure e e alcune norme relative al DL Ilva-Fincantieri.

Le critiche al maxiemendamento
La Lega definisce il decreto come un «manifesto del neocentrismo renziano»
Non sono mancate le polemiche, come quelle espresse da Calderoli:

“Ennesima vergogna da parte di questo governo, che sembra pensare più a garantirsi qualche voto alle prossime politiche attraverso provvedimenti solo di facciata e altri di tipo sfacciatamente assistenzialista, che non ai reali problemi della gente.”

M5S si è opposto nettamente ai tagli della Sanità.
I sindacati sottolineano come il Governo vada in cerca di consensi annunciando tagli alle tasse per poi ridurre i servizi essenziali, come quelli del Sistema Sanitario Nazionale.

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