Reato di epidemia, colposo e doloso: quali rischi per chi in qualche modo ha contribuito alla diffusione della pandemia? Facciamo chiarezza.
Epidemia colposa: è questa secondo le ultime notizie l’accusa che la a Procura di Tempio Pausania avrebbe notificato ai gestori del Billionaire, discoteca di Flavio Briatore a Porto Cervo.
Abbiamo imparato a conoscere il significato, nonché le conseguenze, del reato di epidemia, che si distingue tra doloso e colposo, con lo scoppio dell’emergenza da Covid.
Ricordiamo quanto successo a Porto Cervo: qui 58 dipendenti del Billionaire la scorsa estate sono stati contagiati dal Covid. Secondo la procura c’è stata una negligenza da parte dei gestori della struttura nel non adottare le misure anti-contagio e per questo motivo si configurerebbe il reato di epidemia colposa.
Nelle ultime ore, dunque, il reato di epidemia colposa è tornato a far parlare di sé. Visto quanto successo, è bene ricordare di cosa si tratta: è sicuramente un grave delitto, punito con delle sanzioni molto severe e quindi da non sottovalutare assolutamente.
Significato reato di epidemia dolosa e conseguenze penali
Il reato di epidemia (dolosa) è disciplinato dall’articolo 438 del Codice penale che, nella sua formulazione originaria, prevedeva addirittura la pena di morte. Ora nella peggiore delle ipotesi c’è la reclusione in carcere fino a 12 anni.
Invece all’articolo 452 troviamo il delitto colposo contro la salute pubblica (di cui vi parleremo di seguito) che punisce le ipotesi di lesione della salute collettiva con comportamenti negligenti e non dolosi, come uscire di casa durante l’isolamento domiciliare in seguito al tampone positivo.
Nel dettaglio l’articolo 438, nel Titolo VI del Codice penale tra i Delitti contro l’incolumità pubblica recita testualmente:
Chiunque cagiona un’epidemia mediante la diffusione di germi patogeni è punito con l’ergastolo.
Se dal fatto deriva la morte di più persone, si applica la pena [di morte].
La seconda parte dell’articolo non ha ovviamente più applicazione dato che in Italia non è prevista la pena di morte.
I delitti colposi contro la salute pubblica: significato e sanzioni
Ma non c’è solo il reato di epidemia doloso.
All’interno del Codice penale c’è infatti un articolo - il 452 - che punisce chi commette un reato contro la salute pubblica a titolo di colpa, quindi a causa di comportamenti negligenti o imprudenti. Sarebbe questo il reato individuato dalla Procura di Tempio Pausania per quanto successo al Billionaire.
Questa fattispecie è quella presa in considerazione dai vari DPCM dell’emergenza coronavirus contro chi ha infranto il divieto assoluto di uscire nonostante sia in quaranta o isolamento domiciliare (anche per buttare l’immondizia sotto casa e far uscire il cane).
Chi ha violato questo divieto, quindi, ha rischiato di dover rispondere dell’accusa di delitto colposo contro la salute pubblica:
Chiunque commette, per colpa, alcuno dei fatti preveduti dagli articoli 438 e 439 è punito:
1) con la reclusione da tre a dodici anni, nei casi per i quali le dette disposizioni stabiliscono la pena di morte (abolita);
2) con la reclusione da uno a cinque anni, nei casi per i quali esse stabiliscono l’ergastolo;
3) con la reclusione da sei mesi a tre anni, nel caso in cui l’articolo 439 stabilisce la pena della reclusione.
Cosa si intende per epidemia
Per “epidemia” si intende la diffusione di una malattia, generalmente infettiva, che colpisce una grande quantità di individui nello stesso periodo.
Tale malattia deve avere la stessa origine e, per definirsi epidemia, deve avere una diffusione spazio-temporale definita e determinata.
Il termine epidemia ha origine dal greco: ἐπιδημία, da ἐπί «sopra» e δῆμος «popolo» e sta appunto a indicare che si tratta di una malattia che coinvolge la collettività e non il singolo.
La scienza che studia la materia si chiama epidemiologia ed esamina cause, fonti e diffusione del morbo epidemico, le modalità con le quali si manifesta, si propaga e si estingue, nonché i risvolti economici, sociali e demografici.
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