Erdogan alla conquista dell’Africa: quanto vale il giovane continente per la Turchia

Violetta Silvestri

16 Ottobre 2021 - 16:12

Il presidente turco guarda sempre di più all’Africa sub-sahariana per rafforzare il suo Paese e intessere nuove e strategiche relazioni nel giovane continente ricco di risorse.

Erdogan alla conquista dell’Africa: quanto vale il giovane continente per la Turchia

Erdogan rafforza la presenza turca in Africa, potenziando relazioni già esistenti e tessendo nuove trame nel giovane continente ricco di opportunità e da tempo nelle mire della Turchia.

Negli ultimi due decenni Ankara ha cercato di presentarsi come un attore alternativo in un continente che ha assistito a lungo alla feroce competizione per le sue risorse tra le potenze europee tradizionali e altri attori (quali la Cina).

In vista di un nuovo tour di visite ufficiali in Paesi sub-sahariani, Erdogan lancia il suo messaggio: l’Africa rientra nella sua strategia di potere.

Erdogan va in Africa e rafforza la posizione turca

La più grande arena al coperto dell’Africa orientale in Ruanda; una moschea nazionale in Ghana; una base militare in Somalia; un progetto ferroviario lungo quasi 400 km che aiuterebbe a dare all’Etiopia, senza sbocco sul mare, un accesso diretto alle principali rotte commerciali attraverso il porto di Gibuti: queste sono solo alcune delle impronte sempre più crescenti della Turchia nell’Africa sub-sahariana.

L’obiettivo di Erdogan è intensificare tale presenza, tanto che il 17 ottobre partirà per un tour diplomatico che copre Angola, Nigeria e Togo.

La prima tappa sarà in Angola, un Paese in fase di grande trasformazione politica ed economica dopo quasi quattro decenni di governo di Jose Eduardo dos Santos. Il presidente Joao Lourenco, che ha visitato la Turchia tre mesi fa, è alla ricerca di attori ambiziosi per aiutare a diversificare l’economia fortemente dipendente dal petrolio.

La Nigeria, la seconda tappa del tour, è il principale partner commerciale turco nell’Africa subsahariana con un volume di scambi di 754 milioni di dollari nel 2020.

Il viaggio precede due eventi importanti: il vertice economico Turchia-Africa alla fine di questo mese e il terzo vertice Turchia-Africa a dicembre.

Le visite fanno parte di un lungo tentativo di riconnettersi con il continente da parte di Erdogan, che descrive la Turchia come uno “Stato afro-eurasiatico” e ha visitato più Paesi africani di qualsiasi altro leader al di fuori del continente. Entro la fine del tour, il presidente turco avrà visitato un totale di 30 nazioni africane dal 2004.

Ma quanto vale l’Africa per la Turchia?

Turchia-Africa: relazioni preziose

Le cifre mostrano quanto siano diventate preziose le relazioni tra Africa e Turchia.

Da $5,4 miliardi nel 2003, il volume degli scambi di Ankara con il continente è aumentato fortemente a oltre $25 miliardi nel 2020.

Negli ultimi dieci anni circa, le missioni diplomatiche della Turchia si sono moltiplicate in tutta l’Africa. Attualmente ci sono un totale di 43 ambasciate turche, rispetto alle 12 del 2009. La compagnia di bandiera Turkish Airlines opera voli verso 60 diverse destinazioni in 39 Paesi, mentre l’Agenzia turca per la cooperazione e lo sviluppo internazionale opera nei suoi 30 centri di coordinamento sparsi nel continente.

Ibrahim Bachir Abdoulaye, ricercatore nigeriano presso l’Università di Bayreuth in Germania, ha spiegato che l’influenza turca gode di un certo successo nel giovane continente perché:

“Il modello di business della Turchia, a differenza di altri attori, è veloce, pratico e di grande impatto. I prodotti turchi sono preferiti dagli africani in quanto sono più economici di quelli europei e più di qualità rispetto ai prodotti cinesi”

Altri esempi aiutano a capire il crescendo di questo legame. In Etiopia, Ankara è il secondo più grande investitore straniero, dopo la Cina, con circa 200 aziende turche che operano nel secondo paese più popoloso dell’Africa.

In Algeria, la Turchia è uno dei principali investitori stranieri insieme alla Cina, con un volume di scambi di 3,1 miliardi di dollari. Nel frattempo, diversi resoconti dei media hanno recentemente suggerito che il Marocco ha firmato un contratto da 70 milioni di dollari con la società privata turca Baykar per richiedere i droni Bayraktar TB2.

Istituzioni statali turche e ONG costruiscono moschee, forniscono istruzione, assistenza sanitaria, aiuti e assistenza educativa alle comunità povere in Niger, Burkina Faso e Mali. Ankara ha anche aumentato di sedici volte il suo volume commerciale nell’ultimo decennio con la potenza regionale del Senegal.

L’intenzione di Erdogan è di rafforzare le già preziose relazioni in Africa, un continente sempre più ambito da Stati con la bramosia di diventare potenze egemoniche (in termini di prestigio economico, più che di rispetto dei diritti umani).

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