Nuove proposte per cambiare il calcolo dell’Euribor, il tasso che influenza i tassi variabili dei mutui. Cosa cambia per i risparmiatori?
Il tasso variabile dei mutui dipende dall’andamento dell’Euribor, il tasso di riferimento per tutte le banche dell’Eurozona nel determinare la rata mensile da applicare ai clienti.
Date le varie manipolazioni e la poca trasparenza sono in arrivo delle novità sulla determinazione dell’Euribor con effetti per chi ha un mutuo a tasso variabile.
Cosa cambia e quali sono i cambiamenti attualmente sotto valutazione?
Euribor: cosa cambia? Le novità
Le novità riguardano il metodo di determinazione dell’Euribor, sul quale a loro volta dipendono i tassi variabili dei mutui anche degli italiani. Ad oggi avviene tramite una chiamata fatta ogni mattina ad un gruppo composto da 20 banche. Qualche anno fa, prima della crisi finanziaria e degli scandali di manipolazione del tasso, l’Euribor era invece definito dalle rilevazioni di 44 banche. Questo metodo, però, lascia alle banche lo spazio di un comportamento disonesto.
Una prima proposta di cambiamento, invece, prevede il calcolo dell’Euribor avvenga in base alle effettive transazioni che si verificano sul mercato - in questo modo la sua determinazione è automatica, trasparente e sicura.
L’obiettivo è far assumere caratteri di maggiore sicurezza non solo i tassi variabili dei mutui degli italiani e degli europei ma anche tutti quei tassi e le cedole per un valore di svariati miliardi di euro, oltre a quello di rispettare la normativa prevista dalla International Organization of Securities Commissions (IOSCO), un organo internazionale composto dalle autorità di regolamentazione mondiali.
La novità è stata pensata e testata, ma la riforma dell’Euribor e del suo calcolo è ben lontana dall’arrivare. Il nuovo metodo di calcolo, secondo i test, risulterebbe inefficace e soprattutto poco trasparente come la metodologia di determinazione precedente. Il motivo risiede nel fatto che gli scambi sul mercato sui quali dovrebbe avvenire il nuovo calcolo sono troppo pochi da garantire una certa affidabilità e una riduzione della volatilità.
L’European Money Market Institute ha dunque bocciato, per ora, la proposta.
La soluzione, secondo la EMMI, è un calcolo tramite sistema ibrido, che in parte fa conto sulle transazioni che avvengono sui mercati e su “altri prezzi” nel dato in cui i dati di mercati siano assenti o insufficienti, pur non specificando quale dovrebbe essere la fonte.
Dati i numerosi nodi ancora da sciogliere e i relativi test ancora da compiere sulla proposta di un sistema di calcolo ibrido, le novità per l’Euribor non arriveranno prima del 2019.
Euribor, nuovo calcolo: cosa cambia per chi ha un mutuo a tasso variabile?
Chi è titolare di un mutuo a tasso variabile si chiede, giustamente, se i cambiamenti previsti sull’Euribor siano una notizia positiva o negativa.
Secondo la proposta, le banche continuerebbero ad avere una mano sopra il calcolo dell’Euribor ma è sempre meglio dell’estrema volatilità che genererebbe qualora l’Euribor venisse calcolato esclusivamente dai movimenti del mercato, con relativi effetto negativo per i risparmiatori con un mutuo a tasso variabile.
Lo scenario peggiore è stato fortunatamente evitato: il calcolo esclusivamente sul mercato avrebbe generato degli spostamenti giornalieri dei tassi molto alti, soprattutto in periodi di incertezza e volatilità sui mercati.
Rispetto a questo contesto, il calcolo ibrido dovrebbe fornire maggiori garanzie ai risparmiatori, anche se gli effetti nel dettaglio sono ancora oscuri data la mancanza di test su cui poter effettuare delle valutazioni.
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