Euro digitale sempre più vicino: il piano della BCE

Giulia Adonopoulos

18/01/2020

La Banca centrale europea verso la creazione della valuta digitale per i Paesi della zona euro: nei prossimi mesi si farà chiarezza sul lancio dell’euro digitale. Ecco le cose da sapere.

Euro digitale sempre più vicino: il piano della BCE

Un altro step verso l’euro digitale, la moneta virtuale della Banca centrale europea, è stato compiuto. La consultazione pubblica della Bce sull’euro digitale, avviata il 12 ottobre scorso, si è conclusa a metà gennaio 2021 e sono già emersi i primi dati.

In primavera l’istituto presieduto da Christine Lagarde pubblicherà un’analisi completa dei risultati che costituirà un importante contributo utile al Consiglio direttivo dell’istituto per decidere se lanciare un progetto sull’euro digitale nei prossimi anni.

Il piano annunciato è quello di prendere una decisione sul lancio dell’euro digitale intorno alla metà del 2021.

Bce: euro digitale entro 2-4 anni

L’euro digitale potrebbe diventare realtà nei prossimi anni, ha detto lo scorso novembre la presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde durante un forum online tenuto con il presidente della Federal Reserve Jerome Powell e il governatore della Banca d’Inghilterra Andrew Bailey.

“Se è più economico, veloce e sicuro per gli utenti e se contribuirà a una migliore sovranità monetaria e autonomia per l’eurozona, dovremmo esplorarlo”, ha detto Lagarde.

Prima che il progetto venga lanciato occorreranno 2-4 anni secondo la presidente, poiché prima bisognerà far luce su sfide legate alla privacy, alla difesa dei diritti dei cittadini europei, le ripercussioni sulla finanza e le garanzie per le attività bancarie.

Per iniziare a tastare il terreno, a ottobre 2020 la Bce ha avviato una consultazione pubblica rivolta a cittadini, accademici, istituzioni finanziarie e pubbliche autorità per esprimersi sulle loro esigenze in tema di pagamenti e a offrire indicazioni sui potenziali vantaggi di una valuta digitale della banca centrale.

Al momento gli ostacoli da superare per far sì che il progetto dell’euro digitale si concretizzi riguardano la privacy, le preoccupazioni sul riciclaggio di denaro e la tecnologia coinvolta.

Non a caso, da una prima analisi dei dati emersi dalla consultazione pubblica, a cui hanno risposto in più di 8.000 tra cittadini, imprese e parti interessate, la privacy dei pagamenti si è classificata al primo posto tra le caratteristiche richieste per un potenziale euro digitale, seguita dalla sicurezza e dalla portata paneuropea.

A cosa serve l’euro digitale

L’euro digitale è la versione elettronica dell’euro, accessibile a tutti i cittadini e alle imprese. Una volta approvato, servirà per effettuare pagamenti quotidiani in modo facile, rapido e sicuro. L’obiettivo non è quello di sostituire i contanti ma di integrarli. L’euro digitale combinerebbe l’efficienza di uno strumento di pagamento digitale con la sicurezza di una valuta virtuale controllata dalla banca centrale.

La task force dell’Eurosistema, che riunisce esperti della Bce e di 19 banche centrali nazionali dell’area euro, ha individuato i possibili scenari che richiederebbero l’emissione di un euro digitale.

Questi scenari includono:

  • un aumento della domanda di pagamenti elettronici nell’eurozona che richiederebbe un mezzo di pagamento digitale europeo privo di rischi;
  • il lancio di mezzi privati globali di pagamenti che potrebbero sollevare preoccupazioni normative e comportare rischi per la stabilità finanziaria e la protezione dei consumatori;
  • un’ampia diffusione delle valute digitali delle banche centrali emesse da altre banche centrali.

Criptovalute delle banche centrali: a che punto siamo

Le banche centrali di tutto il mondo stanno sperimentando o prendendo in considerazione le versioni digitali delle loro valute. In Cina i test dello yuan digitale sono in fase avanzata e sarà probabilmente proprio la Banca cinese la prima grande istituzione del suo settore a portare a termine il progetto.

I funzionari della BCE hanno sottolineato più volte la necessità di rimanere al passo con le tendenze tecnologiche. Un euro digitale “sta diventando un obbligo a cui, in effetti, le banche centrali devono adempiere”, ha detto il mese scorso il vicepresidente della BCE Luis de Guindos in un meeting online.

“Non stiamo correndo per essere i primi”, ha detto Lagarde. “Stiamo procedendo diligentemente e non incautamente. Saremo prudenti”.

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