Tasso di cambio euro-sterlina ancora sopra i 0,90. Quali fattori da considerare per poter operare?
I dati intraday e in tempo reale del Grafico EUR/GBP sono tratti dalle quotazioni di prodotti OTC.
Permane ancora l’incertezza sull’accordo Brexit nel Regno Unito. Questo fattore sta influenzando il tasso di cambio tra euro e sterlina che viaggia abbondantemente sopra quota 0,90 sterline per un euro.
Come muoversi sul mercato Forex con la valuta brittannica così debole contro la moneta unica? Quali gli scenari futuri?
I motivi del rialzo del cambio EUR/GBP
Il tasso di cambio EUR/GBP sta quotando nella giornata di oggi ad un livello superiore a 0,90 sterline per un euro. Il cambio tra euro e sterlina si trova stabilmente sopra quota 0,90 euro da metà giugno scorso a causa del protrarsi delle incertezze in merito all’accordo Brexit.
L’ascesa dell’euro sulla valuta britannica ha avuto inizio molto prima dell’implementazione delle misure restrittive per contingentare l’evoluzione del COVID-19. La fase rialzista ha avuto principio a gennaio scorso in previsione dell’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea.
La crisi economica portata dalla pandemia si è aggiunta alle incertezze sull’accordo Brexit e alla progressiva riduzione della struttura per scadenza delle obbligazioni governative britanniche (Gilt).
Il 4 marzo 2020 il Gilt a 10 anni forniva un rendimento dello 0,371% mentre il tasso medio sulle obbligazioni governative europee era pari -0,5816% con la stessa scadenza.
Il 4 maggio il tasso sui Gilt britannici a 10 anni forniva un rendimento dello 0,231% mentre il tasso medio sulle obbligazioni governative europee con la stessa scadenza era pari a -0,44%. Nella giornata di oggi il titolo britannico scambia a un tasso dello 0,208%, contro il tasso a 10 anni delle obbligazioni governative AAA con rendimento pari a -0,40%.
Evoluzione della curva dei rendimenti dei Gilt britannici (2019-2020)
La politica monetaria della BoE con la riduzione dei tassi di interesse su tutta la curva dei rendimenti ha reso le obbligazioni governative britanniche meno convenienti. Questo fattore ha contribuito a svalutare la sterlina nei confronti delle principali valute globali.
Le tensioni politiche sull’accordo Brexit, con particolare riferimento alle possibili ricadute sul commercio internazionale britannico, hanno fatto perdere ulteriormente terreno alla sterlina nei confronti della moneta unica.
Sul mercato, la sterlina mostra un bid-ask spread pari a 9 punti base, più elevato rispetto ad altri tassi di cambio.
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Il tasso di cambio euro-sterlina potrebbe salire ulteriormente in futuro.
Attualmente il livello di tasso di cambio è di 0,9067, un valore sia inferiore alla resistenza di 0,939 registrata il 18 marzo scorso che superiorealla media mobile a 100 periodi.
Tasso di cambio euro-sterlina storico con media mobile a 100 periodi
Parallelamente, lo Smile di volatilità delle opzioni europee scritte sul tasso di cambio EUR/GBP mostra che la volatilità dell’opzione put OTM è inferiore alla volatilità dell’opzione call OTM.
Questo indica la preferenza da parte degli investitori nel vendere sterlina britannica per acquistare euro in futuro, guidati da aspettative di indebolimento della valuta britannica.
Il trend rialzista iniziato a gennaio scorso, il valore dell’EUR/GBP in area 0,90 da fine maggio in poi con un valore superiore alla mobile a 100 periodi e le indicazioni fornite dallo Smile di volatilità sembrano suggerire l’indicazione di andare lunghi sull’euro e corti sulla sterlina (attenzione: la presente analisi non deve essere in alcun modo presa come una sollecitazione o un consiglio di investimento).
Tuttavia, considerato la maggiore volatilità del tasso di cambio tra sterlina ed euro rispetto ad altri tassi di cambio è necessario porre attenzione alle notizie provenienti dallo scenario macroeconomico, con particolare riferimento ai dati sul PIL, ai dati sulla bilancia commerciale, sull’inflazione e i nuovi sviluppi in materia di politica monetaria.
In questo scenario, con il mancato accordo per la Brexit del mese scorso, nonostante i dati superiori alle attese in merito all’indice sui direttori degli acquisti di giugno (che ha fatto registrare un valore superiore ai 50 punti), la sterlina continua a perdere valore nei confronti dell’euro a conferma della presenza di fattori prezzati in maniera negativa dagli operatori dei mercati finanziari.
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